Ricordo di Benedetto Croce Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Rosaria Conte   
Giovedì 02 Gennaio 2003 19:04

Ricordo di Benedetto Croce 

Sull’insegnamento crociano “La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale” si è ricordato, nel 50° anniversario dalla sua scomparsa, Benedetto Croce (1866-1952), presso la sede del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra a Forio d’Ischia.
Ha introdotto e coordinato l’incontro l’avv. Nino d’Ambra, presidente del Centro, che ha parlato dei momenti più significativi della vita del grande storico e filosofo, specie di quei punti di “contatto” con l’Isola d’Ischia.

Ha ricordato, fra l’altro, il sacerdote Mario Palladino (futuro vescovo d’Ischia) che fu insegnante di latino di Croce giovanetto, allorché quest’ultimo scriveva poesie liberando la fantasia con temi propri della sua età, ma il suo precettore lo indusse a comporre versi dedicati a Sant’Alfonso dei Liguori! Forse – ha ironizzato il d’Ambra – deve ricercarsi qui una delle radici del suo anticlericalismo! L’oratore ha richiamato alla memoria di come il filosofo si formò alla scuola napoletana di italianità e di cultura, che fu diretta dal celebre maestro Basilio Puoti, forse contemporaneamente al francescano garibaldino P. Giuseppe da Forio m.o., autore, fra l’altro, di una delle più documentate biografie di Giuseppe Garibaldi. Ha ricordato altresì la dolorosa vicenda della sua vita allorché, nel luglio 1883, avendo studiato da privatista, conseguì brillantemente la licenza liceale presso il Liceo Genovesi di Napoli e fu portato in vacanza-premio a Casamicciola dai genitori che perirono, assieme alla sorella di Benedetto di nome Maria, sotto le macerie del tristemente famoso terremoto del 28 luglio del 1883, sottolineando, con dovizie di particolari, la responsabilità degli amministratori dell’epoca che nascosero i segni premonitori del disastro. Da allora il Croce non volle più ritornare nell’Isola d’Ischia, come ha confermato di recente l’avv. Vincenzo Romolo, già sindaco liberale del Comune di Ischia.
L’avv. d’Ambra ha anche ricordato quando Croce con la famiglia risiedeva a Villa Tritone a Sorrento nel settembre 1943 e fu condotto di notte a Capri da un ufficiale inglese e dai partigiani Marco Pasanisi e Rocco d’Ambra (fratello defunto del relatore), per sottrarlo ad un imminente sequestro da parte dei nazifascisti.
Indi ha preso la parola il prof. Gianni Balestrieri, docente di Filosofia e storia del Liceo scientifico Einstein, il quale fra l’unanime attenzione del numeroso e qualificato pubblico intervenuto, fra l’altro ha messo in particolare evidenza i caratteri dello storicismo crociano. Dopo aver sottolineato che per Croce lo storicismo è un'integrale e coerente concezione della realtà, fondata sull'idea che l'intera realtà, nulla escluso, è storia, e che non vi è alcuna dimensione che trascende il piano storico, il prof. Balestrieri si è soffermato in particolare su due aspetti della riflessione del filosofo napoletano: la svalutazione del metodo delle scienze naturali e la dialettica della storia. Riguardo al primo aspetto, il relatore ha insistito sul fatto che, per comprendere adeguatamente la posizione crociana, occorre sempre tenere presente che per il Filosofo la storicità del reale implica l'individualità dell'esistente, individualità che non può essere mai colta dalle scienze naturali che costruiscono concetti di genere. Per quanto concerne il secondo aspetto, il relatore ha posto a confronto la dialettica della storia di Croce con quelle di Hegel e Marx. Dallo stimolante confronto è uscito, ci si consenta l'espressione, vincitore Croce che, rispetto ai due pensatori dell'Ottocento che ritenevano che ad un certo punto la storia sarebbe finita, in una versione secolarizzata del paradiso cristiano, ha sostenuto che la storia non può avere una meta ultima e definitiva, pena la fine stessa della vita. Certo, alla luce di quali inferni si sono rivelati i paradisi promessi, appare difficile dare torto a Croce, dalla cui filosofia, ha concluso il prof. Balestrieri, viene invece un invito ed un monito ad un impegno, da rinnovarsi quotidianamente, in nome della libertà e del progresso della civiltà.
Ne è seguito un articolato dibattito, dove il prof.Balestrieri ha dato ampie ed esaurienti risposte. Sono intervenuti, fra gli altri: preside Vito Trofa, arch. Silvano Arcamone, senatore Luigi Covatta, onorevole Franco Iacono, dr. Franco Napoleone, prof.ssa Angiola Maggi, avv.ssa Anastasia Trofa, avv. Ugo Nonno, prof.ssa Maria Luisa Ruggiero, prof.ssa Suor Teresa, dr.Nicolino Barbieri, scrittore Giuseppe Ferrandino, dr.ssa Silvana Maschio, prof. Enrico Longobardi, dr. Luigi Cesareo, ins. Rosa Genovino, prof.ssa Emma Di Meo, pianista Lina Tufano, preside Vito Ottato, poetessa Nunzia Migliaccio, pianista Teresa Castellaccio, prof.ssa Anna Maria Osterini, prof. Domenico Buono, prof.sse Anna e Clara Mattera, avv.Salvatore Trani, rag.Giuseppe Sorrentino, prof.ssa Adele Conte, rag. Tonia Ferrandino, prof.ssa Rosa Impagliazzo. prof. Nicola Lamonica, Cap.no Vito Mattera, dr. Fulvio Comegna, prof.ssa Angela Del Deo, prof. Giampiero Scaglione, dr.ssa Licia Lamonaca, prof.ssa Amalia Nacca Monte, prof.ssa Maria Mennella, past president Fidapa Caterina Mazzella, prof.ssa Anna Rosaria Marcellino, prof. Agostino Di Lustro, avv. Agostino Polito, prof. Giovan Giuseppe Conte, prof.ssa Giovanna Mattera, prof.ssa Tonia Di Meglio, dr. Salvatore Romano, vice presidente Fidapa Cecilia Mattera Arturo; e altresì Franco Coppa, Maria Mattera, Adele Patalano, Vanda Verde, Mira Caccavale Mangioli, Franco Monte, Anna Peluso e tanti altri (chi scrive si scusa se non ricorda tutti i nomi).
I vari momenti della serata sono stati sapientemente alternati da brani di musica classica e sinfonica eseguiti dal gruppo vocale e strumentale diretto dal maestro Filippo Schioppa (Francesco Calise, Francesco Casilli, Ciro Iacono, Maria Serena Schioppa, Carmela Iacono, Valentina Bramante, Rossella Calise, Virginia Iacono e Gianna Di Mauro). Non è mancata una pausa natalizia con la misurata e sapiente regia della prof.ssa Gemma d’Ambra, segretaria generale del Centro, coadiuvata da Giusy e Sonia.
Organizzare una serata di cultura – con riscontro più che positivo – dedicata a Benedetto Croce, in queste correnti festività, ha tutto il sapore di una sfida che il Centro d’Ambra ha voluto porre in essere, forse per costringere l’intellighenzia ischitana ad una scelta di campo. Ma la partecipazione è stata ampia, attiva e qualificata, per questo bisogna congratularsi con gli organizzatori e con gli intervenuti. Anche con il Sindaco di Napoli, avv. Rosa Russo Iervolino, che con un suo messaggio ha voluto manifestare la sua adesione all’iniziativa.

(Rosaria Conte, “Il Golfo 2 gennaio 2003, pag.23).
Ultimo aggiornamento Giovedì 07 Maggio 2009 18:24