Modena: Sanita' Modena. Ospedale Castelfranco Emilia, Bargi (LN): riconversione estemporanea, atti legittimi ? regione riferisca Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
ModenaNews - Cronaca
Scritto da Online Information   
Mercoledì 28 Gennaio 2015 10:58

Modena: Sanita' Modena. Ospedale Castelfranco Emilia, Bargi (LN): riconversione estemporanea, atti legittimi ? regione riferisca

Il progetto di riconversione dell'ospedale “Regina Margherita” di Castelfranco Emilia (Mo) è al centro di una interrogazione di Stefano Bargi (Lega nord). "L'idea di riconvertire la struttura in una non meglio precisata struttura ambivalente, casa della salute ed hospice", afferma il consigliere, "nasce nel 2014 come misura estemporanea e risulterebbe non coerente alla programmazione sanitaria regionale e locale". Inoltre, la chiusura dell’ospedale e la sua trasformazione in struttura destinata a prestazioni sociosanitarie "aprirebbe delicate questioni di inadempimento non solo verso gli eredi del donante, ma anche e soprattutto verso l’intera collettività di Castelfranco Emilia". Bargi vuole dunque sapere se le deliberazioni dell'Ausl di Modena che determinano la riconversione del 'Regina Margherita' in "casa della salute di tipo grande con hospice e ospedale di continuità", siano da considerarsi legittime in relazione agli atti di donazione sottoposti a vincolo ("ai cui– ricorda- si deve la nascita dello stesso ospedale"). Chiede poi se gli atti siano conformi alla programmazione sanitaria contenuta nel vigente Piano attuativo locale. Pal che "in nessun punto prevede la realizzazione di un hospice a Castelfranco Emilia e tantomeno la sua realizzazione (in uno stesso stabile) unitamente ad una casa della salute". In particolare, Bargi fa notare che la delibera del 5 settembre 2014 con la quale l’Ausl modenese "disegna" la riorganizzazione dell'ospedale di Castelfranco Emilia avrebbe come risultato "un triplice capovolgimento delle destinazioni, con evidenti riflessi sulla congruità della spesa", poiché – avverte – "avremo contemporaneamente: la mancata prestazione del servizio di hospice a Baggiovara, là dove questo era stato finanziato", e "la mancata fruizione della palazzina crollata al Policlinico, là dove non tornerà più il Servizio presidio diagnosi e cura per il quale erano stati stanziati dal ministero della Salute 1.999.750 euro". Infine, "la mancata fruizione dell’ospedale di prossimità a Castelfranco Emilia, con un’ulteriore spesa di 1.306.894 euro (a carico dell’Azienda Usl di Modena) per la realizzazione di un servizio di hospice in uno stabile per il quale il Pal aveva previsto la vocazione ad ospedale di prossimità".
Nell'interrogazione si chiede quindi se la Giunta regionale ritenga compatibile la presenza della “casa della salute” e di un “hospice” in uno stesso stabile e se quest'ultimo sia "tecnicamente e finanziariamente sostenibile". Gli atti dell’Ausl "non fanno alcun richiamo alle vigenti normative in materia di cure palliative e requisiti strutturali, al punto che non si comprende nemmeno se i livelli essenziali delle prestazioni (Lea) saranno garantiti".
Tra gli altri interrogativi sollevati nell'atto ispettivo, si domanda se il reimpiego di personale medico e infermieristico, così come abbozzato nel documento dell'Ausl sulla riconversione, "sia in grado di raggiungere il livello contrassegnato dalla necessità di una apposita equipe a tempo pieno". E ancora: "Come mai i provvedimenti dell'Ausl modenese non contengono alcun riferimento ai criteri previsti dalla rete di coordinamento regionale delle cure palliative". L'esponente della Lega nord vuole poi sapere se la richiesta di assegnazione di 1.999,750 euro quale riutilizzo del finanziamento ministeriale già stanziato per la ristrutturazione del Servizio presidio diagnosi e cura sia coerente con l'Accordo di programma e se e quando il ministero della Salute abbia concesso l’autorizzazione alla nuova destinazione del finanziamento.
Infine, "considerato che a carico di tutte le Pubbliche amministrazioni sussiste un obbligo di salvaguardia dei cespiti del patrimonio indisponibile", il consigliere vuole sapere dall'esecutivo regionale se il finanziamento statale in questione possa essere utilizzato per la ricostruzione della palazzina crollata al Policlinico, presso la quale era prevista l’allocazione del Spdc, anziché per l’Ospedale di Castelfranco e se ritenga che debba essere mantenuto un servizio ospedaliero di prossimità, così come previsto nel Pal, per il Comune di Castelfranco Emilia. E, infine, se debba essere mantenuto un servizio ospedaliero di prossimità per il Comune di Castelfranco Emilia, così come previsto nel Piano attuativo locale".
Prot. N. 127/2015
Data 28/01/2015