Ischia: Vamos a bailar ! Stampa
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IschiaNews - Musica
Scritto da Tina Taliercio   
Lunedì 06 Febbraio 2006 18:42

Ischia: Vamos a bailar !

Forse è proprio a causa del difficile momento (sotto quasi tutti i punti di vista) che stiamo vivendo, tanto a livello nazionale che mondiale, che l’argomento stavolta è decisamente più “leggero”, gradevole e rasserenante.
Se ne avverte il bisogno, probabilmente e soprattutto per ricaricarsi delle energie indispensabili ad affrontare il disagio collettivo che ci investe dal punto di vista umano, economico, professionale, culturale e sociale.

E allora ben vengano idee come quella che un paio di anni fa ha accomunato Luciano Trani e Marianna Lamonica (Ecoservice, Legambiente Ischia) a Michele Arturo e Marinella Regine (medici) e a Michele Migliaccio e Paola Margaria (farmacisti): una Scuola di Tango Argentino ad Ischia, più precisamente nel centro storico di Forio, in Via Soprascaro, 13 (località Soccorso), tel. 081 5071312, e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. . Grazie all’amicizia con il Maestro Marco Spasiani (il cui curriculum vitae è di quelli che non lasciano spazio a dubbi), il progetto ha preso immediatamente forma e consistenza, attuandosi già nel 2005 e acquisendo nel tempo una fisionomia ben precisa (non a caso è imminente la fondazione dell’Associazione del Tango Argentino, che sarà formalizzata in tempi brevi).
Vista la particolarità e soprattutto la valenza anche culturale di questo progetto, ho incontrato il co-fondatore Luciano Trani, per farmi e farci raccontare concretamente cosa vogliono fare “da grandi”.
D: Quali sono gli obiettivi della Scuola di Tango Argentino su un territorio dai confini così netti come quelli di un’isola?
R: Il tango si sta diffondendo in maniera crescente in tutto il mondo. Certo, la capitale è Buenos Aires, ma il Paese europeo di riferimento è la Francia, seguita da tutto il nord Europa. Ischia dal canto suo riesce ad attirare turisti da tutto il mondo e infatti durante l’estate ho ricevuto, con grande piacere, molte telefonate di ospiti sull’isola che mi richiedevano un luogo dove poter ballare. Il nostro obiettivo principale è la diffusione della cultura del Tango, che ha origini anche in Europa e che, a causa dell’immigrazione, che ha portato il pensiero, il modo di essere e la poesia dei nostri predecessori nel nuovo continente, si è diffuso anche e soprattutto oltreoceano.
D: Si può datare la nascita del Tango?
R: Le sue origini si ritrovano in Africa nella prima metà del XIX secolo (intorno al 1830-1840), benché si sia poi sviluppato nell’America Latina attraverso gli schiavi che dal Continente Nero venivano portati appunto in Sud America. Lì fu inizialmente caratterizzato da una base ritmica molto forte (grazie ai ritmi tribali delle percussioni di chiara origine africana); presto però si fuse con le culture e le armonie del luogo, dando vita prima alla Milonga e poi al vero e proprio Tango.
D: Esiste da parte della Scuola di Tango di Forio una strategia, e quindi una programmazione, in grado di coinvolgere anche il turista?
R: Certo, mediante degli stage, di cui tre già programmati per marzo, settembre e ottobre 2006, in strutture ricettive che siano in grado di offrire le caratteristiche necessarie in termini di organizzazione logistica e di atmosfera - come ad esempio l’agriturismo Villa Spadaia di Forio, con cui l’accordo è già preso da tempo. Se infatti occorre ovviamente una sala adeguata sia dal punto di vista degli spazi che da quello dell’acustica, accanto a questi elementi è necessario un pubblico (quindi gli ospiti presenti in quel dato periodo) in grado di recepire il messaggio, che sia quindi sufficientemente sensibile tanto all’aspetto musicale (in senso tecnico e armonico) che all’espressione culturale alla base del Tango Argentino.
D: Quali le impressioni dei vostri due maestri di tango (anche la stessa co-fondatrice Paola Margaria infatti lo è), entrambi con un Curriculum Vitae di notevole spessore e abituati a lavorare in contesti molto più cosmopoliti e all’avanguardia di Ischia?
R: Premetto che, oltre ad essere professionalmente molto motivati, entrambi infondono molta passione ed entusiasmo nell’impresa. Per rispondere poi direttamente alla domanda, devo dire che in un primo momento hanno percepito una notevole pigrizia da parte della popolazione locale, una sorta di indisponibilità a “mettersi in discussione”. Questo è stato tuttavia il primo impatto, seguito però da una graduale apertura e crescita di interesse, che sono sfociati infatti in una quantità di iscrizioni a entrambi i livelli – Principianti e Intermedi – che sono andate ben oltre le aspettative.
D: Esiste la possibilità di partnership anche con le amministrazioni pubbliche dell’isola e con gli organizzatori di eventi e spettacoli con buona risonanza sui mass media?
R: Certo, attraverso spettacoli che coinvolgeranno professionisti provenienti da tutto il mondo. Cercheremo di organizzare eventi nel momento giusto (non certo in alta stagione) e in tal senso abbiamo già avviato dei contatti, che a breve dovrebbero dare buoni esiti.
D: L’educazione alla danza (e quindi alla musica) potrebbe rappresentare un tassello importante dell’offerta scolastica sull’isola. Negli ultimi anni le finanziarie prodotte dal governo attualmente uscente hanno penalizzato gravemente la Scuola pubblica, a tutto vantaggio degli istituti privati, tanto da arrivare a tagli alla spesa talmente clamorosi, che rischiano di intaccare, a mio modo di vedere, addirittura lo Stato di Diritto. È ragionevole immaginare, nel drammatico contesto odierno, la possibilità che l’educazione alla danza entri nel gruppo delle attività da svolgere, ad esempio, nei tempi prolungati delle scuole elementari e medie?
R: Credo di sì. Ritengo che il Tango sia una forma d’arte completa, che ben si concilia con un discorso educativo rivolto a bambini e ragazzi. Cercheremo di portare avanti una serie di proposte in questa direzione e di darne conto agli isolani in un ragionevole arco di tempo.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 17:07