"SINAI" CONTRO I PONTILI GALLEGGIANTI, L'INCHIESTA ANCOR IN CORSO Stampa
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CasamicciolaNews - Trasporti
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 14 Novembre 2005 21:04

Giunto per il consueto scalo pomeridiano delle 17,00 improvvisamente si traversa lungo la batimetria trasversale della radice portuale. Danneggiate alcune imbarcazioni da diporto ed i pontili galleggianti sganciati in mezzeria unitamente ai corpi morti di ancoraggio. Sul caso dopo i rilievi e le perizie tecniche del caso l'autorità portuale sembra aver già definito il quadro della vicenda. Ad Ischia il responsabile di armamento Snav, Ponti ed il tecnico del RINA Musella.

Dopo i fatti di ieri pomeriggio che hanno tenuto in allerta le autorità portuali impegnate sino a tarda sera sul porto di Casamicciola continua l’incessante ed alacre attività degli organi preposti e dei soggetti giuridici coinvolti. A seguito, infatti, del pericoloso incidente marittimo di martedì, in cui è rimasto coinvolto un mezzo di linea veloce ed alcune imbarcazioni da diporto le prime linee essenziali dell’inchiesta sommaria in corso cominciano a delinearsi. È stato così un mercoledì ancor più lungo ed impegnativo per le stesse autorità in servizio in quel del Locamare Casamicciola e per gli addetti ai lavori chiamati a recuperare e il mezzo e dipanare l’articolata vicenda. Giunto direttamente da Napoli in prima mattinata il responsabile di armamento Ponti accompagnato dal tecnico del Registro Navale per chiarire e risolvere la prima parte di una questione dal lungo iter burocratico.
Dalle prime indagini e dalle perizie e dai rilievi effettuati in prima battuta e per quanto assunto sul posto avendo gli uomini della capitaneria seguito passo passo le vicende, lo schianto sarebbe da imputarsi solo ed esclusivamente alle difficilissime condizioni meteo marine, acuite dal forte vento di grecale che per la particolare conformazione ed esposizione progettuale dello scalo Casamicciolese ha da sempre effetti notevoli sulla praticabilità dello stesso.
Tornando ai fatti sembra che cominciate le operazioni di atterraggio in porto per il previsto sbarco passeggeri e nuovo imbarco dell'aliscafo Sinai, il capitano Muro da bordo chiede all'operativa l'ok per il prosieguo delle operazioni commerciali. Improvvisamente il Sinai, invece di prendere regolare allinamento di attracco al pontile, trasla lateralmente verso terra, andando ad incagliare con l'asse poppiero sui pontili galleggianti siti nell'area in concessione al comune di Casamicciola Terme, affondandoli in gran parte sino a causarne il distaccamento dal corpo centrale e dai basamenti di ancoraggio al fondale, rendendo pressoché impossibili i soccorsi da terra, avutisi poi in difficili e complesse condizioni in un secondo momento. Oramai completamente alla deriva è stato recuperato solo grazie agli sforzi profusi da più parti affinché il battello venisse disincagliato dalle catenarie sottomarine che stabilizzano i pontili galleggianti stessi. I testimoni raccontano di scene impressionanti e spaventose, vento fortissimo, imbarcazioni in balia delle onde navi in emergenza, ed improvviso quell’Aliscafo sospinto verso terra senza alcuna possibilità di recupero. Fortunatamente non v'era nessuno a bordo dei mezzi nautici ed il personale di ronda era impegnato altrove.
Il recupero del Sinai e le operazioni di disincagliamento sono, infatti, subito apparse impossibili da compiersi con la sola autonomia di bordo, visto che le eliche di propulsione non potevano essere impiegate vista la vicinanza alle sottostrutture dei pontili galleggianti.Venivano fatti scendere i 39 passeggeri a mezzo di una scaletta dalla poppa ai pontili a acclarata la gravità della condizione e la sua impossibilità di manovra, il capitano Muro chiedeva l'intervento da terra per la messa in sicurezza del battello.Veniva così assicurato con 6-7 cime al pontile aliscafi in modo da rimanere distante di qualche metro dai pontili comunali nel tentativo di evitare ulteriori danni e recuperato definitivamente qualche più tardi quando veniva ormeggiato finalmente al terminal.
Nelle fasi concitate del sinistro sono state investite alcune unità da diporto ormeggiate in testata. Fonti dirette riferiscono del plusvalore assunto dal danno in quanto la stessa imbarcazione coinvolta era tutt'ora in attività, visto che l'armatore era solito navigare anche nelle stagioni invernali, mentre a seguito dell'incidente una imbarcazione a vela dovrà essere tirato a secco. Lo scafo reca evidenti ammaccature su entrambi i lati all'altezza delle murate, alle battagliole e molto probabilmente anche alle ordinate portanti, nei prossimi giorni sarà alata in un apposito cantiere per accertare la reale entità dei danni subiti e permettere così ai periti di parte e i CTU di emettere il proprio parere. Le relazioni di parte unitamente ai dati forniti dai verbali redatti dopo gli accertamenti di rito servirà a quantificare le cifre economiche che investono l'intera vicenda. Anche altre barche ormeggiate addirittura più in dentro su altri pontili hanno subito danni, pare per il diretto collegamento tra pontili che nello scossone sono stati privati dei corpi morti di ancoraggio prodiero, rimanendo così senza struttura di sostegno. Evidente è la drammaticità delle condizioni d'insicurezza e scarsa operatività del porto di Casamicciola afflitto da annose problematiche di stabilità e compatibilità dimensionale con il naviglio operante per il traffico commerciale da e verso la terra ferma e per la promiscuità con le imbarcazioni da diporto. Le presunte cause dell'oramai ennesimo sinistro marittimo che ha avuto come scenario il secondo scalo isolano sono da ritenersi il frutto di un insieme orami noto e risaputo da tutte le autorità ad ogni ordine e grado, già quando altre compagnie sono rimaste vittima della medesima circostanza. Il porto di Casamicciola che pare dovesse essere il fiore all’occhiello dei porti turistici campani sembra più un parcheggio incustodito, solo che per le navi le manovre sono certo un po’ più articolate e centrare il posto libero è sempre più una questione di “fondo schiena”. Intanto a Casamicciola resta l'allerta, l'emergenza è in corso ed il bilancio dei sinistri è provvisorio. Per quanto già avvenuto le inchieste sono in corso i periti di parte all’opera resta da attendere la stima dei danni che sarà fornita tra qualche giorno. Il Sinai è stato intanto riparato, chiusa la falla sotto il parala poppiero di sinistra, destinato al cantiere per le necessarie operazioni. I collegamenti veloci da e verso la terraferma sono stati comunque garantiti dalla compagnia con un mezzo di supporto e grazie all’impegno degli organi competenti lo scalo casamicciolese immediatamente liberato.