Massima allerta sui lavori porto-spiaggia Stampa
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CasamicciolaNews - Politica
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 17 Maggio 2008 16:18

Il sindaco D’Ambrosio e l’Assessore Senese cautamente fiduciosi nell’esito e nella bontà del ripascimento costiero

Massima allerta sui lavori “ porto-spiaggia”

Monitoraggio costante ed analisi in contradditorio tra più laboratori sulle sabbie impiegate hanno sin ora dato esiti confortanti. Il materiale litoide impiegato rispetta parametri previsti dalla legge. Cantieri Chiusi entro il 15 Maggio. Eventuali ritardi saranno compensati a Settembre. Avviata anche la procedura per terminare la scogliera a ponente e a levante. Scettica la cittadinanza. Massima allerta sui lavori di ripascimento della Spiaggia di Suor Angela collegati al simultaneo dragaggio del vicino scalo portuale.

Un intervento poderoso che nonostante tutto, nonostante gli scetticismi, nonostante le polemiche ed i timori per eventuali rischi d’inquinamento e nefaste conseguenze sulla salute pubblica e soprattutto nonostante l’avanzamento dei lavori, dovrebbe concludersi entro e non oltre il 20 Maggio. Cantieri chiusi infatti per giovedì, data in cui l’Ente Locale ha fissato il termine ultimo per ogni operazione. Eventuali ritardi saranno compensati a Settembre. Avviata anche la procedura per terminare la scogliera a ponente e a levante. Un lavoro quest’ultimo che dovrebbe condursi parallelamente agli altri in corso. Sin’ora dei 15.000 mc da dragare sono stati rimossi tra i 6000 e gli 8000 mc sui quali il sindaco D’Ambrosio in aggiunta alle prescrizioni normative e alle indicazioni d’appalto ha disposto analisi e campionature periodiche che garantissero un monitoraggio costante dei materiali da impiegare per il recupero dell’arenile. Prescrizioni che hanno inciso non poco sull’iter e sull’andamento dei lavori in netto ritardo sulle tabelle di marcia. Per gli addetti ai lavori si è trattato anche di un intervento affatto sano ed affatto realizzato con l’impiego di attrezzature e strumentazioni valide, fattore questo che andrà ad incidere non poco sull’esito e sulla riuscita dell’opera. Per intenderci si parla di sabbie del porto che dovevano pomparsi a largo e non sul bagnasciuga, di arenile riallestito sistemando la sabbia già esistente e sovrapponendo i circa 5000 mc di materiali provenienti da una cava idonea, il tutto misto alla posa di pennelli soffolti di scogliera. Un iter non proprio aderente che di sicuro porterà ad uno strascico d’intervento da riprendersi a fine stagione turistica…sempre che questa estate dal fronte spiaggia non si abbiano segnali sconfortanti. Difficile anche l’impiego in toto delle sabbie di cava che dovrebbero giungere sull’isola con il motopontone in grado di portare sole 450 tonnellate al giorno e questo a causa dell’inagibilità dello scalo che non ha consentito l’arrivo della bettolina con a bordo il carico di materiale litoide. Ovvia in tal senso la prescrizione in tal senso del comandante del porto Erculanese vincolato dalle ordinanze d’interdizione della banchina oggetto di nuovi ed ulteriori opere di recupero anch’essa. Insomma una serie infinita di contrattempi, intoppi ed imprevisti standby che hanno protratto nel tempo ansie e timori oltre che le attività di cantiere. Ciò che comunque desta maggiori apprensioni è la qualità dei materiali recuperati dal porto e smistati a Suor Angela, “Fanghi”, per il momento, situati in una zona dello scalo non interessata da fogne o particolari concentrazioni d’idrocarburi, stando alle relazioni tecniche e alle previsioni di progetto. In merito il sindaco D’Ambrosio ha disposto il monitoraggio costante ed analisi in contradditorio tra più laboratori sulle sabbie impiegate che hanno sin ora dato esiti confortanti. « Entro il 15 maggio dovremmo finire riuscendo a pompare tutto. Sui lavori siamo stati sin dall’inizio vigili ed accorti», dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici, Senese, « La compatibilità granulometrica, tra le sabbie è fuor di dubbio, sia per l’unicità iniziale del tratto di costa che originariamente era una sola spiaggia, sia per le correnti. Per quanto riguarda poi l’inquinamento tutte le volte le verifiche sono risultate nella norma. L’amministrazione nella misura del sindaco ha poi disposto per maggiore perizia un monitoraggio continuo e progressivo. Tutto ciò per correggere eventuali difformità anche in corso d’opera. Le analisi preventive sono sempre state fatte dall’Arpac e da una società legamente riconosciuta che ha operato sotto la supervisone dell’azienda regionale per la tutela ambientale». Il dottor Vincenzo D’Ambrosio dal canto suo  si mostra cautamente fiducioso nell’esito e nella bontà del ripascimento costiero: « Tutto l’iter che è durato diverso tempo si è concretizzato con l’acquisizione di tutti i documenti ed i pareri previsti dalla legge. Nonostante ciò l’amministrazione ha ritenuto opportuno effettuare tutta una serie di richieste finalizzate alla certezza e ad una ulteriore garanzia che tutta l’operazione sia priva di pericoli e rischi per la salute», infine conclude il primo cittadino, « allo stato possiamo essere cautamente tranquilli perché i dati di laboratorio ci orientano in tal senso. È evidente che questo lavoro avrà un notevole valore sul piano turistico, sia per l’arenile sia per il porto, porto fra l’altro interessato dall’opera in termini di sicurezza della navigazione ».
Intanto nelle prossime ore sono attesi gli esiti delle ultime analisi dell’Arpac effettuate lo scorso giovedì 8 maggio in concomitanza con la ditta ischitana SEA, i cui dati saranno poi raffrontati con quelli ufficiali dell’agenzia.
Va ricordato per dovere di cronaca che nella fase preliminare fu proprio l’Arpac a seguito dei prelievi a disporre una seri di limitazioni sulle opere da realizzarsi, prima fra tutte la circoscrizione e l’isolamento dei 15.000mc da dragare affinché non entrassero in contatto con le sabbie dello scalo risultate inquinate e non nei parametri. Questo per evitare di compromettere inevitabilmente lo sfruttamento dei materiali idonei. In particolare fu individuata una eccessiva presenza di 4,4’DDD e di esaclorobenzene risultati oltre i limiti della norma ma comunque entro una certa prescrizione. Ora non resta che attendere e sperare che la burocrazia per una volta non risulti fine a se stessa.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 18:47