Peschereccio affonda Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 24 Aprile 2009 16:22

Peschereccio affonda

Casamicciola, Paura a Punta Perrone
Salvo l’equipaggio. L’imbarcazione denominata Di Leva, di Salvatore Di Leva era uscita per la consueta battuta di pesca. In mattinata l’incidente tra l’imboccatura del Porto e le ceramiche casamicciolesi
Paura a punta Perrone. Peschereccio affonda nelle acque territoriali casamicciolesi intorno alle 9.00 di ieri mattina. L’imbarcazione denominata Mariagrazia, di Salvatore Di Leva di Ischia era in fase di recupero reti, dopo la consueta battuta di pesca giornaliera. Un incidente, la cui dinamica è ancora in fase di ricostruzione,  ha provocato l’imbarco di acqua e l’inabissamento del mezzo.

Tutti salvi i membri dell’equipaggio che raggiunta terra hanno comunicato all’ufficio circondariale marittimo la presenza del peschereccio affondato. Sul caso sta indagando il sott’ufficiale del Circomare Ischia, Vanni Ferrandino, dopo il passaggio di competenze dal Locamare Casamicciola, l’imbarcazione che risulta registrata ad Ischia è stata recuperata  in tarda mattinata dalla ditta Guarracino dopo che il SAR, immediatamente intervenuto, ha vigilato sul battello affondato e sulla sicurezza del tratto di mare teatro dell’affondamento. C’è stata massima allerta nel porto di Casamicciola per la concomitanza con le operazioni commerciali di aliscafi e traghetti con il comandante Erculanese ed il Sergente Nigro hanno vigilato sul traffico e sull’operazione. Il recupero si è svolto  nel porto di Casamicciola dove l’imbarcazione è stata trainata in semigalleggiamento da altra unità da pesca. La riemersione del Mariagrazia è avvenuta con l’impiego di pompe ausiliari per tirar via l’acqua imbarcata e palloni auto gonfianti unite ad un braccio gruiero da terra per tenere a galla lo scafo ligneo di circa  otto metri. Recuperato il peschereccio è stato ispezionato da un perito che ne ha verificato le condizioni di galleggiabilità secondo gli standard del registro navale affinché potesse via mare raggiungere lo scalo ischitano e qui essere messo a disposizione degli inquirenti. Quasi certamente a causare l’inabissamento è stato l’eccessivo peso del pescato della notte. Una pesca consistente di oltre 200 KG che tenendo giù la linea di galleggiamento avrebbe fatto imbarcare acqua allo scafo in breve tirato giù dal peso aggiunto che si è unito ala sua costituzione strutturale. Fortunatamente l’incidente si è verificato sottocosta ed i naufraghi hanno potuto raggiungere terra mentre la nave affondava lentamente. Le reti sono state recuperate da un altro peschereccio di appoggio nel corso del recupero del Mariagrazia.