La terza giornata del Congresso del Partito Socialista Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Nino D'Ambra   
Sabato 26 Ottobre 1968 17:46

La terza giornata del Congresso del Partito Socialista

Avanti!
QUOTIDIANO DEL PSI-PSDI UNIFICATI
Roma – Sabato 26 ottobre 1968
(pagg. 1 e 2)

L’INTERVENTO DI D’AMBRA

Il compagno Giovanni d’Ambra delegato della mozione locale di base dell’Isola d’Ischia, ha precisato che buona parte dei militanti di base ritiene che una delle principali cause della flessione elettorale è dovuta all’impressione data allo elettorato italiano, che i socialisti, durante l’esperienza governativa non abbiano condotto un’azione sufficientemente incisiva per liquidare il fenomeno del cosiddetto sottogoverno. Ha proseguito asserendo che la base sente profonda la necessità della liquidazione delle correnti e dei circoli frazionistici. La divisione dei vertici si riflette inesorabilmente sui militanti.

Di qui la necessità di esaminare e di mettere a punto, per l’avvenire, un dibattito su tesi relative alle grandi scelte politiche. Gli uomini di cultura e i dirigenti del Partito, a tutti i livelli, dovrebbero intraprendere un’azione positiva, intesa a rimuovere quegli ostacoli, soprattutto di carattere informativo e culturale, che impediscono alla base di esprimersi liberamente.
La stabilità democratica è uno dei primi obiettivi del Partito socialista, ma non deve diventare ossessionante a tal punto da risolversi, in prospettiva, in una sistematica distruzione delle istanze della classe lavoratrice. E’ necessario imporre il rispetto dello statuto ed una precisazione minuziosa sulle incompatibilità.
Non sono i giovani che devono precisare quello che vogliono. E’ compito dei politici recepire la protesta e tradurla in termini concreti. La base sente forte la necessità che il Partito rimanga sempre coerente alla sua matrice rivoluzionaria, che una volta si concretava nella lotta clandestina o nella lotta armata, ora si deve concretare (a parte l’azione strettamente politica ed il superamento dei dogmi inattuali) in una continua e quasi spasmodica tensione morale e politica, che si manifesta in un incessante controllo del costume democratico sia all’interno che allo esterno del Partito.
Ha concluso col dire che il Partito è debitore verso quei vecchi militanti di base, che non ricoprono cariche ma prestano la loro preziosa e insostituibile opera per i nostri comuni ideali.
Ultimo aggiornamento Martedì 19 Maggio 2009 06:51