Motti Ammirare il gioco cangiante dei colori e delle linee è una delle massime felicità del genere umano.
A pochi è concesso il privilegio di vivere in eterno nella memoria degli altri, per le opere d'arte è invece normale sfidare i secoli, dando gioia e diletto a più generazioni, fino a quando tra gli uomini sarà vivo il gusto del bello
(Dalla prima pagina di "Collezione della Ragione")
Godere della bellezza di un dipinto è l'esercizio più nobile che distingue l'uomo dalla bestia, la civiltà dalla barbarie, è la sintesi di una condizione umana immutabile,sospesa tra l'esaltazione dell'amore ed il terrore della solitudine, tra la gioia di vivere e la paura di morire e ci aiuta ad affrontare più serenamente l'angoscia dell'esistenza, a coglierne la bellezza e la fragilità.
Che cos'è veramente la pittura se non una guerra, una lotta contro la materia. Uno scontro fisico, un corpo a corpo con la forma e con l'idea. Perdersi nell'armonia delle forme e dei colori permette di addentrarsi in un mondo senza frontiere e ci dà la possibilità di restare uniti nell'eternità della bellezza e dell'arte.
Pensare è uno dei privilegi più eccitanti che siano stati concessi all'uomo, meditare è poco meno che rivoluzionario. Il ragionamento differenzia l'uomo dalla fiera, la cultura distingue l'uomo dall'uomo.
(Frasi riprodotte sulla prima pagina di "Capolavori ed inediti nelle collezioni private napoletane") A Napoli, disperatamente
Napoli bel sol d'amore, un ricordo, una lapide, un epitaffio ai suoi figli gloriosi che l'hanno onorata e resa celebre, filosofi e grandi eruditi, teatranti e politici, sovrani illuminati e nobili scienziati, pittori, scultori, scrittori e poeti, dall'infertile Partenope che fecondò le nostre terre da Federico II a Carlo III dal Basile a Di Giacomo dal Vico a Filangieri dal principe di Sangro a Gioacchino Murat da Luca Giordano a Vincenzo Gemito da Scarlatti a Cimarosa da Pulcinella a Totò ed Eduardo da Masaniello a Lauro e Maradona a San Gennaro, mito di tutte le stagioni diga del Vesuvio e della peste amore e morte sottendono ogni tuo minuto, alle sorridenti suore di Madre Teresa di Calcutta ai dedali misteriosi delle Fontanelle al gelo delle ossa della sposa Lucia ai prosperosi seni di Sophia porto sicuro verso cui ognuno di noi anela di fermarsi e riposare per sempre alle invitanti terga straripanti della monella Anna malizia e gioia di vivere pupilla prediletta del vecchio sporcaccione ai tanti oscuri oggetti del desiderio di Nannina, Nunziatina e Concettina sempre presenti nelle menti e nei cuori dei giovani leoni napoletani una prece al santo laico Bassolino ed a Mirella Barracco l'ultima regina di Napoli
(Scovata nel cassetto degli inediti di Achille) Ammirare il gioco cangiante dei colori e delle linee è una delle massime felicità del genere umano
A pochi è concesso il privilegio di vivere in eterno nella memoria degli altri, per le opere d'arte è invece normale sfidare i secoli, dando gioia e diletto a più generazioni, fino a quando tra gli uomini sarà vivo il gusto del bello
(Dalla prima pagina di "Collezione della Ragione")
Godere della bellezza di un dipinto è l'esercizio più nobile che distingue l'uomo dalla bestia, la civiltà dalla barbarie, è la sintesi di una condizione umana immutabile,sospesa tra l'esaltazione dell'amore ed il terrore della solitudine, tra la gioia di vivere e la paura di morire e ci aiuta ad affrontare più serenamente l'angoscia dell'esistenza, a coglierne la bellezza e la fragilità.
Che cos'è veramente la pittura se non una guerra, una lotta contro la materia. Uno scontro fisico, un corpo a corpo con la forma e con l'idea. Perdersi nell'armonia delle forme e dei colori permette di addentrarsi in un mondo senza frontiere e ci dà la possibilità di restare uniti nell'eternità della bellezza e dell'arte.
Pensare è uno dei privilegi più eccitanti che siano stati concessi all'uomo, meditare è poco meno che rivoluzionario. Il ragionamento differenzia l'uomo dalla fiera, la cultura distingue l'uomo dall'uomo.
(Frasi riprodotte sulla prima pagina di "Capolavori ed inediti nelle collezioni private napoletane") A Napoli, disperatamente
Napoli bel sol d'amore, un ricordo, una lapide, un epitaffio ai suoi figli gloriosi che l'hanno onorata e resa celebre, filosofi e grandi eruditi, teatranti e politici, sovrani illuminati e nobili scienziati, pittori, scultori, scrittori e poeti, dall'infertile Partenope che fecondò le nostre terre da Federico II a Carlo III dal Basile a Di Giacomo dal Vico a Filangieri dal principe di Sangro a Gioacchino Murat da Luca Giordano a Vincenzo Gemito da Scarlatti a Cimarosa da Pulcinella a Totò ed Eduardo da Masaniello a Lauro e Maradona a San Gennaro, mito di tutte le stagioni diga del Vesuvio e della peste amore e morte sottendono ogni tuo minuto, alle sorridenti suore di Madre Teresa di Calcutta ai dedali misteriosi delle Fontanelle al gelo delle ossa della sposa Lucia ai prosperosi seni di Sophia porto sicuro verso cui ognuno di noi anela di fermarsi e riposare per sempre alle invitanti terga straripanti della monella Anna malizia e gioia di vivere pupilla prediletta del vecchio sporcaccione ai tanti oscuri oggetti del desiderio di Nannina, Nunziatina e Concettina sempre presenti nelle menti e nei cuori dei giovani leoni napoletani una prece al santo laico Bassolino ed a Mirella Barracco l'ultima regina di Napoli
(Scovata nel cassetto degli inediti di Achille)
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