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NapoliNews - Arte
Scritto da Achille Della Ragione   
Venerdì 16 Febbraio 2007 19:04

Motti
 
Ammirare il gioco cangiante
dei colori e delle linee è una delle massime felicità
del genere umano.

A pochi è concesso il privilegio di vivere in eterno
nella memoria
degli altri, per le opere d'arte è invece normale
sfidare i secoli,
dando gioia e diletto a più generazioni, fino a
quando tra gli uomini
sarà vivo il gusto del bello

(Dalla prima pagina di "Collezione della Ragione")

Godere della bellezza di un dipinto è l'esercizio più nobile che
distingue l'uomo dalla bestia, la civiltà dalla barbarie, è la sintesi
di una condizione umana immutabile,sospesa tra l'esaltazione
dell'amore
ed il terrore della solitudine, tra la gioia di vivere e la
paura di
morire e ci aiuta ad affrontare più serenamente l'angoscia
dell'esistenza, a coglierne la bellezza e la fragilità.

Che cos'è
veramente la pittura se non una guerra, una lotta contro la materia.
Uno
scontro fisico, un corpo a corpo con la forma e con l'idea.
Perdersi
nell'armonia delle forme e dei colori permette di addentrarsi
in un
mondo senza frontiere e ci dà la possibilità di restare uniti
nell'eternità della bellezza e dell'arte.

Pensare è uno dei privilegi
più eccitanti che siano stati concessi all'uomo, meditare è poco meno
che rivoluzionario.
Il ragionamento differenzia l'uomo dalla fiera, la
cultura distingue l'uomo dall'uomo.

(Frasi riprodotte sulla prima pagina di "Capolavori ed inediti nelle collezioni private napoletane")
 
A Napoli, disperatamente

Napoli bel sol d'amore,
un ricordo, una lapide, un epitaffio
ai suoi figli gloriosi
che l'hanno
onorata e resa celebre,
filosofi e grandi eruditi, teatranti e
politici,
sovrani illuminati e nobili scienziati,
pittori, scultori,
scrittori e poeti,
dall'infertile Partenope
che fecondò le nostre terre
da Federico II a Carlo III
dal Basile a Di Giacomo
dal Vico a Filangieri
dal principe di Sangro a Gioacchino Murat
da Luca Giordano
a Vincenzo Gemito
da Scarlatti a Cimarosa
da Pulcinella a Totò ed
Eduardo
da Masaniello a Lauro e Maradona
a San Gennaro, mito di tutte
le stagioni
diga del Vesuvio e della peste
amore e morte sottendono
ogni tuo minuto,
alle sorridenti suore di Madre Teresa di Calcutta
ai dedali
misteriosi delle Fontanelle
al gelo delle ossa della sposa
Lucia ai prosperosi seni di Sophia
porto sicuro verso cui ognuno di
noi anela di
fermarsi e riposare per sempre
alle invitanti terga
straripanti della
monella Anna
malizia e gioia di vivere
pupilla prediletta del vecchio
sporcaccione
ai tanti oscuri oggetti del
desiderio
di Nannina,
Nunziatina e Concettina
sempre presenti nelle
menti e nei cuori
dei giovani leoni napoletani
una prece al santo
laico Bassolino
ed a Mirella Barracco
l'ultima regina di Napoli

(Scovata nel cassetto degli inediti di Achille)

Ammirare il
gioco cangiante
dei colori e delle linee è una delle massime felicità
del genere umano

A pochi è concesso il privilegio di vivere in eterno
nella memoria
degli altri, per le opere d'arte è invece normale
sfidare i secoli,
dando gioia e diletto a più generazioni, fino a
quando tra gli uomini
sarà vivo il gusto del bello

(Dalla prima pagina di "Collezione della Ragione")

Godere della bellezza di un dipinto è l'esercizio più nobile che
distingue l'uomo dalla bestia, la civiltà dalla barbarie, è la sintesi
di una condizione umana immutabile,sospesa tra l'esaltazione
dell'amore
ed il terrore della solitudine, tra la gioia di vivere e la
paura di
morire e ci aiuta ad affrontare più serenamente l'angoscia
dell'esistenza, a coglierne la bellezza e la fragilità.

Che cos'è
veramente la pittura se non una guerra, una lotta contro la materia.
Uno scontro fisico, un corpo a corpo con la forma e con l'idea.
Perdersi nell'armonia delle forme e dei colori permette di addentrarsi
in un mondo senza frontiere e ci dà la possibilità di restare uniti
nell'eternità della bellezza e dell'arte.

Pensare è uno dei privilegi
più eccitanti che siano stati concessi all'uomo, meditare è poco meno
che rivoluzionario.
Il ragionamento differenzia l'uomo dalla fiera, la
cultura distingue l'uomo dall'uomo.

(Frasi riprodotte sulla prima pagina di "Capolavori ed inediti nelle collezioni private napoletane")
 
A Napoli, disperatamente

Napoli bel sol d'amore,
un ricordo, una lapide, un epitaffio
ai suoi figli gloriosi
che l'hanno
onorata e resa celebre,
filosofi e grandi eruditi, teatranti e
politici,
sovrani illuminati e nobili scienziati,
pittori, scultori,
scrittori e poeti,
dall'infertile Partenope
che fecondò le nostre terre
da Federico II a Carlo III
dal Basile a Di Giacomo
dal Vico a Filangieri
dal principe di Sangro a Gioacchino Murat
da Luca Giordano
a Vincenzo Gemito
da Scarlatti a Cimarosa
da Pulcinella a Totò ed
Eduardo
da Masaniello a Lauro e Maradona
a San Gennaro, mito di tutte
le stagioni
diga del Vesuvio e della peste
amore e morte sottendono
ogni tuo minuto,
alle sorridenti suore di Madre Teresa di Calcutta
ai dedali
misteriosi delle Fontanelle
al gelo delle ossa della sposa
Lucia ai prosperosi seni di Sophia
porto sicuro verso cui ognuno di
noi anela di
fermarsi e riposare per sempre
alle invitanti terga
straripanti della
monella Anna
malizia e gioia di vivere
pupilla prediletta del vecchio
sporcaccione
ai tanti oscuri oggetti del
desiderio
di Nannina,
Nunziatina e Concettina
sempre presenti nelle
menti e nei cuori
dei giovani leoni napoletani
una prece al santo
laico Bassolino
ed a Mirella Barracco
l'ultima regina di Napoli

(Scovata nel cassetto degli inediti di Achille)

Ultimo aggiornamento Venerdì 20 Marzo 2009 16:59