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ItaliaNews - Intrattenimento
Scritto da Achille Della Ragione   
Venerdì 22 Aprile 2011 15:53

Habemus papam, un film d’autore

Dopo un’attesa spasmodica provocata da una ben orchestrata campagna mediatica è giunta nelle sale l’ultima pellicola di Nanni Moretti, scatenando interminabili polemiche: dalle vibranti proteste delle gerarchie ecclesiastiche alle entusiastiche approvazioni da parte dei fan del regista.

Si tratta senza dubbio di un film interessante nel panorama squallido dei cinepanettoni e della comicità insulsa, un prodotto serio anche se realizzato col tono di commedia, nello stesso tempo bisogna seguirlo con occhi disincantati, per distinguere la parodia dalla metafora, l’ironia dal sarcasmo, la comicità dal pamphlet.
Alla fine la storia si conclude con un elogio della debolezza umana ed è bello in un mondo che non conosce per nessun motivo l’istituto delle dimissioni, un sommo pontefice, imitando il gran rifiuto di Celestino V, abdicare alla chiamata divina sulla cattedra di Pietro. Ma il protagonista non si sente all’altezza di guidare un miliardo di uomini e lo esprime con parole semplici e toccanti: “ Voi avete bisogno di una guida ed io ho bisogno di essere guidato”.
Moretti, come sempre ritaglia un ruolo da protagonista per sé, egli è infatti l’illustre psicanalista convocato tra le silenziose mura vaticane per curare, con la discrezione richiesta dalla delicatezza del caso, l’illustre paziente e la scena in cui Nanni chiede al pontefice se ha problemi con la fede è divenuta già un cult che gira da you tube ai telefonini. Come pure intrisa da spassosa ironia è la descrizione dei tanti cardinali accorsi da tutto il mondo per il conclave: arzilli vegliardi ripresi nell’intimità delle stanzette loro assegnate, presi a coltivare piccoli hobby e grandi follie, ingannando il tempo facendo un puzzle o un solitario e cercando disperatamente il sonno ingurgitando ogni tipo di sonnifero.
Il professore scandaglierà le loro anime, scambiandole per inconsci, familiarizzerà con loro, organizzando partite di scopone e addirittura un torneo di pallavolo.
Straordinaria la scena dei cardinali che ballano allegramente sulle note di Todo cambia di Mercedes Sosa, mentre la critica al cerimoniale rigido di un’istituzione millenaria come la Chiesa, che fa risaltare la debolezza del singolo costretto ad enormi responsabilità, ci ha rammentato, fatte le debite proporzioni tra un gigante come Chaplin ed un valente artigiano come Moretti, la scena del Grande dittatore con Hitler che gioca con un mappamondo, il quale all’improvviso gli scoppia tra le mani.
Il film presenta una singolare figura di papa che cammina per le strade di Roma, entra nei negozi, nei bar, prende l’autobus, va in chiesa a sentire l’omelia, dorme in un alberghetto come un turista qualsiasi e vuole simboleggiare tutti coloro che sono alla ricerca di un senso alla propria esistenza.
Il pontefice è un uomo umile, ma di grande saggezza:” Abbiamo spesso paura di ammettere le nostre colpe”oppure” Questa chiesa ha bisogno di grandi cambiamenti”.
Sarcasmo beffardo, ma anche un velo di misericordia affidato alle parole del cardinale favorito e trombato dall’elezione: “Lei professore all’inferno non ci andrà, nessuno ci andrà, l’inferno è deserto”.
Achille della Ragione