Ischia: Drastica riduzione delle corse della Caremar Stampa
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IschiaNews - Trasporti
Scritto da Ida Trofa   
Mercoledì 05 Aprile 2006 19:03

Ischia: Drastica riduzione delle corse della Caremar

Dopo l'agitazione dell'armamento privato, la Regione Campania con nota del 2 Marzo 2006 ha proposto al Ministero dei Trasporti una rivisitazione dei collegamenti marittimi nel Golfo di Napoli.
Il programma prevede una riduzione del trentatre per cento delle corse della Caremar, a cui necessariamente deve fare seguito una riduzione fortissima del personale. Anzi è prevedibile che ci sia un ridimensionamento del personale almeno per cinquanta unità lavorative. Dalla nota regionale emerge con chiarezza che le Amministrazioni Comunali della Isola di Ischia avrebbero dato un assenso a tale piano che penalizza enormemente i collegamenti marittimi, in particolare, nella prime ore della giornata.

Infatti, viene completamente abolita una nave nella tratta della Isola di Ischia; l' aliscafo da Ischia della Caremar, sostanzialmente, scompare in quanto vengono abolite le due corse del mattino. Il piano prevede che solo di 'estate' sia messa in servizio la nave veloce alle ore 22 da Ischia e alle ore 23,30 da Napoli per la nostra Isola. L'unico vantaggio, accordato ai cittadini, in relazione a tale forte riduzione del servizio della Caremar, è che il biglietto sia unico che consente di imbarcarsi indistintamente con l'armamento privato e con quello pubblico. Magra soddisfazione. L’iniziativa della Regione non ha senso logico, non razionalizza il servizio, come si pretenderebbe, riduce la occupazione drasticamente nell'assenza delle Amministrazioni locali, che hanno avallato tali scelte. Infatti, non ha alcun senso logico che la Società Regionale, che gode del finanziamento pubblico, non assicuri il servizio e le corse nelle ore essenziali della giornata e segnatamente al mattino allorquando gli utenti viaggiano per Ischia o a da Ischia. La circostanza che il finanziamento sia erogato per garantire migliori condizioni ai viaggiatori comporta che nelle ore di maggiore afflusso debbano esservi le corse del servizio pubblico, anche per migliorare le entrate. Infatti, la riduzione delle corse proprio nelle ore di maggiore affluenza dei viaggiatori fa sì che le difficoltà finanziarie dell'armamento pubblico si aggravino in quanto diminuiscono drasticamente le entrate. Si avrà l'unico effetto che gli aliscafi dell'armamento privato al mattino viaggeranno stracarichi, con incremento delle entrate e con diminuzione delle spese in quanto il servizio non verrà effettuato nelle ore di minore afflusso di utenti. Non bastando ciò, avranno anche le sovvenzioni. E' pura ipocrisia affermare che il taglio delle risorse, imposto dalla Legge Finanziaria, comporti automaticamente la riduzione delle corse nelle ore di maggiore affluenza dei passeggeri: la CAREMAR ha la possibilità di ridurre le spese del suo bilancio, senza dovere diminuire le corse, principali ed essenziali, potendo procedere al taglio delle sue spese, non sempre necessarie, anche del suo apparato. In parole povere il piano regionale, avvallato dai Sindaci della Isola di Ischia, è stato imposto per dare il 'de profundis' alla Caremar, che avrà sempre minori entrate dai biglietti e così dovrà scomparire del tutto. Il piano, che privilegia l'armamento privato, non può essere contrabbandato come piano di razionalizzazione delle corse. Proprio la Commissione Europea dei Trasporti ha avuto modo di chiarire che i collegamenti con le Isole rientrano negli obblighi degli Enti Statali di garantire, attraverso l'Armamento sovvenzionato, i collegamenti a garanzia delle popolazioni locali. La Società CAREMAR, quindi, deve essere garantita nella sua sopravvivenza ed avrebbe avuto diritto ad essere interpellata prima della proposizione del Piano di riorganizzazione. Tale Commissione, proprio a proposito della CAREMAR, ha rilevato che, negli ultimi tempi - si legge nel documento del 20.7.2004 - tale società ha incrementato i ricavi e, quindi, ciò ha consentito di non aumentare il sovvenzionamento, nonostante la svalutazione monetaria. Per Procida, ancora, la Caremar assicura la prima e l'ultima partenza con il proprio aliscafo. Invece, il piano prevede un ridimensionamento fortissimo della corse nonostante che la direttiva europea stabilisca che la sovvenzione pubblica debba permanere proprio per garantire i diritti del cittadino ad un servizio efficiente, nelle ore di maggiore importanza, per le esigenze di lavoro e di collegamento della popolazione e dei pendolari. Vengono abolite, fra l'altro, nel periodo invernale, le storiche corse (benché ritenute essenziali dalla Comunità Europea) delle ore 6,45 da Ischia per Procida e Napoli; delle ore 8,55 da Napoli per Procida - Ischia; delle ore 11,20 da Ischia per Procida e Pozzuoli; delle ore 13,50 da Pozzuoli per Procida ed Ischia; delle ore 15,20 da Ischia per Procida e Pozzuoli; delle ore 17,30 da Napoli per Procida e Ischia e delle ore 19,20 da Ischia per Procida e Napoli. L'unità veloce ( aliscafo) non effettuerà più le corse da Ischia delle ore 6,50 e delle ore 8,50, nonché quella da Napoli delle ore 7,50. In pratica, senza avere acquisito neppure le opinioni delle organizzazioni sindacali e della associazioni del settore, viene abolito il collegamento pubblico in ore di sostanziale importanza, benchè esso abbia consentito la crescita economica e civile delle Isole del Golfo. E proprio, a questo proposito, la stessa Comunità Europea ha rilevato che tale servizio non è ritenuto fungibile con le prestazioni dell'armamento privato, in quanto la Caremar ha sempre garantito la presenza della nave in banchina nella Isola di Ischia, nelle ore notturne. Ha concluso, pertanto, affermando che la diversa funzione dell'armamento pubblico ed il servizio da esso garantito, non sono abolibili e che, in ogni caso, deve essere assicurato il finanziamento per le corse essenziali. Ne consegue, quindi, che la Regione Campania, a fronte delle riduzioni delle risorse finanziarie dello Stato, avrebbe dovuto farsi carico di integrare tali finanziamenti per garantire il servizio, senza sperperare altro denaro. Va parimenti posto in risalto che non possono essere collocati sullo stesso piano l'armamento privato e quello pubblico, in quanto diverse sono le garanzie assicurate da quest'ultimo. La Regione, collocandosi contro le direttive della Comunità Europea, non solo arreca danno alla popolazione locale, ma assume anche la responsabilità di privilegiare interessi privatistici, facilitando la crescita del monopolio che l'armamento privato ha posto in essere. Sul piano politico, è, quindi, necessario l'intervento fermo e deciso delle Amministrazioni Comunali della Isola di Ischia, che devono rivedere la loro posizione di acquiescenza e collocarsi, invece, su un piano di netta contrapposizione con la Regione Campania, che , nell'ombra, sta tradendo le aspirazioni ed i diritti delle popolazioni locali. Quale Consigliere Comunale di Barano d' Ischia, invito, quindi, il Sindaco di Barano d 'Ischia a rendersi portavoce di tali esigenze dei nostri concittadini; a chiedere al Presidente della Regione, Antonio Bassolino, e all'Assessore Regionale ai Trasporti, Cascetta, affinchè sospendano ogni iniziativa e rivedano la loro proposta; a mobilitare le altre Amministrazioni Comunali; ad indire una seduta del Consiglio Comunale per la trattazione di tali argomenti ed una Conferenza programmatica allargata ai sei Consigli Comunali della Isola di Ischia. Non vi è altro tempo da perdere : occorre una ferma presa di posizione che eviti l'arretramento della Isola di Ischia a cinquanta anni dietro.

 

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 16:58