Ischia: Scuola con vista (di quelle che non si dimenticano) Stampa
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IschiaNews - Cronaca
Scritto da Tina Taliercio   
Giovedì 28 Settembre 2006 12:14

Ischia: Scuola con vista  (di quelle che non si dimenticano)

La scuola che non ci aspettavamo (?)
Viaggio, irto di sorprese, in un Istituto scolastico dell’isola attraverso le aspettative, una volta tanto, dei ragazzi
Quando nel 1973 fu inaugurata la Scuola Media Statale G. Scotti, frequentavo la III media. I primi 2 anni avevano avuto luogo nel vecchio istituto situato in Via Leonardo Mazzella.

Un piccolo, cupo, vecchio e fatiscente “istituto” (in realtà era una casa, si fa per dire, riadattata) in cui, tra disagi di vario genere, si soffriva terribilmente il freddo e l’umidità d’inverno e si andava in ebollizione a maggio e giugno e alla ripresa autunnale. Durante l’estate furono ultimati i lavori e, con l’inizio del nuovo anno scolastico (allora si ritornava il 1° ottobre), mi recai piena di soddisfazione al nuovo istituto. Tutti noi studenti fummo molto ammirati nel verificare quanto fosse grande, moderno e funzionale (c’era persino la palestra!); un impianto audio collegava addirittura la presidenza con ciascuna aula, per cui capitava piuttosto spesso che le lezioni fossero interrotte dal gracchiare degli altoparlanti che introducevano la Preside e le sue comunicazioni.
Eravamo fieri del nostro istituto e certo non avremmo immaginato, noi di quella generazione che aveva avuto il piacere di abitarlo e “viverlo” per prima, che a distanza di trent’anni circa si sarebbe ridotto a palazzone in totale decadimento, lacerato dal vandalismo più becero, ma soprattutto abbandonato a sé stesso da una classe politica, tra cui molti che lo hanno frequentato a suo tempo come studenti, ma che evidentemente anche a quell’epoca erano tra quelli che non sapevano distinguere neanche una “è” verbo da una “e” congiunzione.
Ma quel che noi adulti vediamo è solo una parte della realtà di degrado dell’Istituto, mentre invece sono proprio i ragazzi che lo vivono quotidianamente dal di dentro, coloro che ne conoscono i più sotterranei problemi, i più radicati talloni d’Achille.
Questo è l’elenco stilato da un ragazzo che frequenta la terza media lì e che quindi conosce a fondo la struttura.
L’ha intitolato
“DIFETTI DELLA SCUOLA G. SCOTTI”,
con l’ingenuo ottimismo che caratterizza gli adolescenti, visto che piuttosto che di difetti, si tratta di vere e proprie carenze strutturali e organizzative:

- “Sedie (di cui molte rotte) e banchi completamente scarabocchiati
- Non c’è un banco dove non ci siano appiccicate almeno una decina di gomme da masticare
- Vetri rotti “riparati” con cartone e nastro adesivo
- Solo in seguito alla pubblicazione su Il Golfo del servizio sullo stato della nostra scuola, una finestra da cui prima entrava la pioggia è stata riparata
- In tutto l’istituto c’è un solo bagno per disabili, ma qualcuno sostiene che siano persino due…
- Il laboratorio di scienze è chiuso da almeno 2 anni (!!!)
- L’anno scorso il laboratorio di informatica ha aperto a gennaio (!!!) e in tutto l’anno scolastico avremo fatto non più di 10 lezioni
- I muri e le porte dei bagni (almeno quelli dei maschi) sono completamente imbrattati
- In palestra i canestri (o meglio dovrei dire “il” canestro) sono pericolanti
- Sempre in palestra la porta di uno spogliatoio è sfondata da un grosso buco e presenta una larga crepa
- Una porta d’ingresso dell’istituto è chiusa da una sbarra perché credo che non funzioni la serratura
- Alla fine di settembre non sono stati ancora fotocopiati gli elenchi dei libri di testo. Hanno detto: “Andate sul sito della scuola”, dando per scontato che tutti abbiano il computer ed internet.
- Nella nostra classe la luce di emergenza non funziona
- C’è addirittura il segno di una scarpata sul soffitto
- Un’ala dell’istituto guarda direttamente su una sorta di “fossato”, dove c’è di tutto: da pezzi di banchi a buste di plastica, da forbici arrugginite a palle di carta. Una vera discarica.”

Questi sono gli “occhi” di un tredicenne, che crede peraltro ancora nell’importanza della scuola e vorrebbe vivere quasi ogni giorno un’esperienza interessante di conoscenza e di scoperta.
Va aggiunto che, se fino a qualche giorno fa l’attiguo Liceo Classico Scotti si riteneva fosse un po’ più protetto per via della recinzione, dopo il furto di domenica notte (24 settembre) si può solo prendere atto che, senza un’efficiente video-sorveglianza, tali strutture sono in totale balia dei ladri.
In realtà, accanto al decadimento strutturale ormai senza fine, nell’Istituto G. Scotti si verificano spesso atti di quotidiano bullismo, che producono, se possibile, effetti ancora più gravi e soprattutto difficili da riconoscere, se non esperiti direttamente. Episodi che feriscono la voglia di crescere, di imparare, di progredire socialmente, a tutto vantaggio della frustrazione e dell’auto-isolamento.
Nel numero di due settimane fa, il noto magazine Il Venerdì di Repubblica ha pubblicato un ampio servizio dal titolo “La scuola interamente cablata con un palasport per la ginnastica… e quella dove rubano tutto, comprese porte e finestre”, nel quale si mettevano a confronto due istituti pubblici: il Galileo Ferraris di Modena e l’Istituto Giovanni Falcone di Palermo. Nel titolo c’è già molto di quanto si legge poi nell’interessante, ma per il meridione triste e frustrante articolo.
L’amarezza è forte, anche perché La Repubblica poteva risparmiare gran parte dei soldi occorsi per la trasferta del giornalista autore dell’articolo sul Falcone di Palermo: non serviva andare così lontano da Roma. Bastava prendere un aliscafo a 189 km dalla capitale, per raggiungere la ridente e suggestiva destinazione turistica dal soprannome emblematico di “Ischia, l’Isolaverde”.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 16:12