CONSIGLIO COMUNALE: CONTRASTI PER UNA DELIBERA, SI VA DAL PREFETTO? Stampa
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CasamicciolaNews - Politica
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 19 Maggio 2006 14:07

Seduta pro surroga al dente per l’amministrazione alle prese con la polemica ed i contrasti sulla legittimità di una seduta che non avrebbe registrato il necessario plenum. E sulle parole, sulla differenza di significato tra plenum e quorum uno scambio di vedute degno dei migliori incontri dell’”Accademia della Crusca”.

Una seduta che doveva preannunciarsi calma e pacata…”veloce” per la nomina del neo consigliere subentrante al compianto avvocato Pomepeo Barbieri ed invece non sono mancati i colpi di scena e le polemiche al dente. Tanto che sulle prime eccezioni e domande del neo consigliere ci sono state le prime dichiarazioni sulla erronea compilazione dei verbali. Infatti la seduta si apre con la richiesta preliminare richiesta delle copie allegate al brogliaccio ed inerente la pubblica denuncia del consigliere Mennella in relazione alle azioni intraprese nell’ambito della comunità dall’amministrazione in carica. Appurato che era impossibile rinvenire copia dell’atto che a quanto pare era andata perso, dalle parole si è passato agli accesi confronti tra il segretario comunale accusato di riportare parzialmente e con propria interpretazione l’andamento del civico consesso ed il consigliere Mennella reo di voler menare il can per l’aia e fare dell’ironia nell’interloquire con il segretario stesso. Tanto da spingere quest’ultimo ad una veemente reazione… al dente diremo! Richiamando all’ordine senza mezzi termini il consigliere. Archiviate le polemiche è la volta di riportare l’attenzione nel di della surroga del compianto avvocato Barbieri sulla legittimità della seduta riunitasi il 28 aprile all’indomani della tragica scomparsa. Varie ed articolate le scuole di pensiero e le opinioni. Ovviamente la minoranza forte delle intenzione di ricorre re alla magistratura per approvare la legittimità del deliberato in sede di consiglio e della maggioranza che per voce del primo cittadino Ferrandino faceva rilevare che piena e lineare era invece la legittimità della seduta e di quanto in essa deliberato. E a ciò spiegare portava ad esempio come sarebbe altrimenti improponibile il caso che un qualunque consigliere volendo far cadere l’amministrazione comunale in una delle ultime sedute di approvazione di bilancio potrebbe far mancare il plenum, presentando per l’appunto, le proprie dimissioni. Caso emblematico e dunque eclatante che potrebbe quanto meno far sorgere un ragionevole dubbio sulla infondatezza delle accuse di irregolarità della seduta del 28 u.s.. Al contrario secondo l’opposizione, l’esempio palesato, presenterebbe la relativa casistica capace di concedere alla amministrazione e una proroga necessaria alla legale surroga del membro venuto meno, allargando per questo i termini di scadenza. Casamicciola come Ceglie e San Pietro Vernotico. Saranno le autorità gli organi preposti - stando alle dichiarazioni dei membri di opposizione- a fare in modo che il Consiglio Comunale sia scevro da ogni dubbio di legittimità potendo tornare a svolgere pienamente l'esercizio delle sue funzioni.
IL PUNTO DELLE QUESTIONI
A quanto pare la minoranza è decisa ad andare fino in fondo chiedendo il parere delle autorità a ciò preposte. Dipanando finalmente la spinosa questione che ha dominato la seduta ultima con luci ed ombre sulla legittimità e sul numero legale previsto per l’approvazione delle delibere. Il motivo, il dubbio sulla conformità di approvazione del punto unico all'ordine del giorno del 28 aprile quando passo con il voto della sola maggioranza di governo il cambio della Tassa in Tariffa sui rifiuti, e quando la minoranza, ritenendo che con la morte del consigliere Barbieri fosse venuto meno il Plenum del consesso, abbandonava la sala. Vale a dire l’obbligo della sostituzione del consigliere venuto meno in circostanze tragiche e dunque la discussione ed il voto sulla delibera. Anche il neofita del consesso voleva numi su due per lui discrepanze nelle verbalizzazioni riportate, in primis quella sulla parere legale richiamato in atto e secondo il quale conforme era il voto del 28 ultimo scorso. Parere che pur citato non risultava agli atti e secondo la richiesta di voto avanzata dal presidente del Consiglio Anita Razzano per rimettere nelle mani dei consiglieri la scelta della prosecuzione dell’incontro, quasi a non voler credere ella stessa al parere legale citato e trascritto. Eclatante per la controparte sarebbe stata la risposta ai chiarimenti merito avanzata. Infatti il parere legale non viene riportato perché trattasi di un parere orale e sul voto c’è stato, ma era una per una cosa diversa, cosa nessuno, però, pare averlo capito, ed, in merito, non può farsi affidamento sul verbale di seduta in quanto recante errori di forma, dunque nulla da spiegare o approfondire! Seduta e delibere archiviate tutto in regola. Discussione, dunque, incartata sull'impostazione dell'odg e sulla obbligatorietà di proseguire l’esercizio solo previa approvazione del verbale della seduta precedente. «C'è bisogno della approvazione e si può tranquillamente andare avanti, la nuova normativa non prevede più questa clausola»,evidenzia il segretario comunale. Eppure per l’opposizione qualcosa di anomalo c’è, oltre allo strano modo di riportare i fatti del consesso da parte del segretario stesso a preoccupare è il mancato raggiungimento, secondo questi ultimi, del plenum necessario alla convalida dei lavori di consiglio e delle relative delibere discusse e fatte passare. Da qui la discussione e lo scontro dialettico e di sostanza, uno scontro al dente, come dicevamo sulla interpretazione delle parole e dei significati dei termini latini (per qualche consigliere greci) Plenum e Quorum, alla stregua delle migliori riunioni dell’Accademia della Crusca. Uguali per il segretario, dissimili nella forma e nella sostanza per la opposizione.
Con 15 consiglieri, il plenum come dice la legge c'è, e dunque si può votare per gli uni al contrario per gli altri. Diverse le posizioni assunte.
«Le legge è poco chiara ed è quindi il consiglio che deve trovare insieme una via d'uscita», ha sostenuto Antuono Castagna. «Noi dobbiamo solo prendere atto dell'errore con cui è stato formulato l'odg, far entrare il consigliere in sostituzione per la surroga e poi rivedere l’odg del 28 aprile». Mentre per il sindaco « non c'è un vizio di forma, tutto é legittimo». I consiglieri di minoranza visto che a loro modo di vedere ed intendere non c'era la volontà, hanno dichiarato di volersi «rivolgere al Prefetto perchè è inammissibile che il Consiglio non segua il suo percorso istituzionale, nel rispetto del paese». Commenti o no, parola al Prefetto.
Poi Finalmente recuperati orpelli e suppellettili e soprattutto recuperata l’intesa e la calma tollerando e rispettando le reciproche posizioni si è proseguito lasciando ad altri palcoscenici il verdetto sulla questione legittimità, plenum e valenza che ruotano intorno al primo consiglio tenutosi all’indomani della dipartita dell’Avv. Barbieri e si è preso atto dell’inserimento del primo dei non eletti nella lista “Casamicciola Domani”, il cap.Zabatta.