Modena: Personale senza qualifica in centri estetici gestiti da stranieri? Leoni alla Regione ER: Contrastare abusivismo che crea concorrenza sleale Stampa
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ModenaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Andrea Leoni   
Giovedì 17 Aprile 2014 10:45

Modena: Personale senza qualifica in centri estetici gestiti da stranieri? Leoni alla Regione ER: Contrastare abusivismo che crea concorrenza sleale

“Non passa giorno senza che la cronaca porti alla ribalta notizie su centri estetici gestiti da cittadini cinesi o asiatici che dopo i controlli vengono chiusi. Queste attività in provincia di Modena sono spuntate come funghi negli ultimi tempi. Tra le varie cause che portano alla chiusura emerge che il personale che svolge l'attività di estetista non ha seguito e non ha ottenuto l’abilitazione necessaria. E’ necessario intensificare i controlli per contrastare questo abusivismo che attanaglia il settore e che danneggia le attività che rispettano le regole”. A tal proposito il Consigliere Andrea Leoni ha presentato un’interrogazione alla Regione Emilia Romagna per sollecitare la Giunta Errani, di concerto con Enti locali, autorità di pubblica sicurezza e associazioni di categoria del settore, a promuovere un tavolo di lavoro per affrontare con maggiore forza la tematica e mettere in campo, per quanto di competenza, tutte le iniziative del caso per tutelare gli esercenti che invece rispettano la legge e che da tale situazione sono pesantemente danneggiati.
“Spesso in questi centri estetici - continua Leoni - le attività si svolgono in assenza di norme igienico-sanitarie e chi vi esercita lo fa senza averne l’abilitazione professionale. Sono modalità di lavoro al di fuori delle normative che diventano, nei fatti, un mezzo per una spietata concorrenza sleale rispetto a chi segue le leggi del settore per quanto riguarda il personale, i materiali utilizzati, gli orari, le prescrizioni igienico-sanitarie e non meno importante il fisco. Una concorrenza sleale anche rispetto alla qualifica di estetista visto che in Emilia Romagna per diventare estetista sono richiesti precisi e impegnativi requisiti tra i quali: fare un corso di qualificazione biennale (minimo 900 euro) presso un ente di formazione autorizzato per poi fare l’esame; prestare servizio con contratto di apprendistato presso un centro estetico autorizzato, seguito da un anno di lavoro qualificato e poi frequentare un corso di formazione di 300 ore; infine, svolgere tre anni di lavoro qualificato e frequentare un corso di formazione di 300 ore per sostenere l’esame. La Regione deve promuovere un’intensificazione delle attività di controllo di questi centri estetici gestiti da stranieri nel territorio dell’Emilia Romagna che se operano fuori dalle normative creano seri danni economici agli esercizi regolari.”
Bologna, 17 aprile 2014
Comunicato stampa
17 aprile 2014

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,

premesso
- che nella provincia di Modena ma più in generale in tutta l’Emilia Romagna sono spuntati come funghi ‘centri estetici’ o presunti tali che nella maggioranza dei casi sono attività gestite da cittadini cinesi o asiatici;
- che non passa giorno senza che la cronaca riporti notizie circa questi ‘centri estetici’ che vengono poi chiusi appena vengono effettuati degli accertamenti;
- che tra le varie cause che portano alla chiusura di queste attività spesso si evidenzia che il personale che svolge l'attività di estetista non ha seguito ed ottenuto l’abilitazione necessaria secondo le normative in vigore;

considerato

- intollerabile e da contrastare questo abusivismo che attanaglia il settore e danneggia le attività sane;
- che molto spesso in questi ‘centri estetici’ le attività si svolgono in totale assenza di norme igienico-sanitarie e chi vi esercita lo fa senza averne l’abilitazione professionale;
- che tali modalità di lavoro al di fuori delle normative in vigore, diventano nei fatti un mezzo per una spietata concorrenza sleale nei confronti di quegli esercizi regolari che invece seguono le leggi del settore per quanto riguarda il personale, i materiali, gli orari, le prescrizioni igienico-sanitarie e non ultimo il fisco;
- che in questi ‘centri estetici’ si rileva quindi una manodopera non qualificata a basso costo e che vi è un utilizzo di prodotti di dubbia provenienza;

preso atto

che in Emilia Romagna per acquisire la qualifica di estetista vi sono diverse modalità e che giustamente sono richiesti precisi ed impegnativi requisiti tra i quali: fare un corso di qualificazione biennale (minimo 900 euro) presso un ente di formazione autorizzato per poi fare l’esame; prestare servizio con contratto di apprendistato presso un centro estetico autorizzato, seguito da un anno di lavoro qualificato e poi frequentare un corso di formazione di 300 ore; infine, svolgere tre anni di lavoro qualificato e frequentare un corso di formazione di 300 ore per sostenere l’esame;

INTERROGA


la Giunta regionale dell’Emilia Romagna per sapere:

1) se concordi con la scrivente sulla necessità di contrastare con determinazione la proliferazione di ‘centri estetici’ che operando al di fuori delle normative creano seri danni economici agli esercizi regolari;
2) in caso affermativo, se intenda, di concerto con Enti locali, autorità di pubblica sicurezza e associazioni di categoria del settore, promuovere un tavolo di lavoro per affrontare con maggiore forza la tematica e mettere in campo, per quanto di competenza, tutte le iniziative del caso per tutelare gli esercenti che invece rispettano la legge e che da tale situazione sono pesantemente danneggiati;
3) viste le continue notizie di cronaca, se ritenga necessario intensificare l’attività di controllo dei ‘centri estetici’ gestiti da stranieri nel territorio dell’Emilia Romagna;
4) quanti siano in provincia di Modena e in tutta l’Emilia Romagna i ‘centri estetici’ di proprietà di cittadini cinesi o asiatici sorti negli ultimi 5 anni, di questi centri quanti sono stati controllati.
Andrea Leoni