Commemorazione del Pittore Filippo Balbi Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Centro Ricerche Storiche D'Ambra   
Venerdì 14 Dicembre 1990 18:51

Commemorazione del Pittore Filippo Balbi

Ischia – Organizzata dall’Amministrazione Provinciale di Frosinone, con la collaborazione di altri Enti, è stata effettuata la commemorazione del pittore Filippo Balbi (Napoli 1806 – Alatri 1890), nel centenario della morte, con una articolata manifestazione di alto livello culturale. Il Ministero delle Poste ha disposto un annullo speciale per l’occasione.
Abbiamo chiesto all’avvocato Nino d’Ambra che, come Presidente del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra, assieme all’avv. Agostino Polito, ha partecipato alla commemorazione ed alla inaugurazione di ben tre mostre di pittura dedicate alle opere dell’artista (Certosa di Trisulti, Palazzo Gottifredo di Alatri, Palazzo della Provincia a Frosinone), di riferirci qualche dettaglio sulla presenza del Balbi a Forio:

<<Per incarico dei Francescani di Forio – ha detto l’avv. d’Ambra – l’artista, nel 1835, dipinse venti affreschi a lunetta raffiguranti episodi relativi ai santi dell’Ordine Francescano. Sulle pareti del chiostro francescano del Municipio di Forio ne sono rimasti 17, di cui dieci ancora leggibili. Usò una sua tecnica speciale ad olio di cui non se ne conosce il procedimento. Vi è poi un dipinto olio su tela (cm. 240 x 200), S. Agostino che sconfigge l’eresia, firmato, che si trova nella chiesa di S. Restituta a Lacco Ameno. Secondo la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Napoli, sarebbe stato realizzato nello stesso anno (1835) degli affreschi di Forio; Frusone invece, nella sua recente Monografia, lo data tra il 1837/1838. Nella stessa chiesa di S. Restituta vi sono altri due dipinti, olio su tela (ciascuno cm. 160 x 60), che raffigurano: Elemosina di S. Tommaso da Villanova e L’Obbedienza di S. Nicola da Tolentino. Queste due opere però sono solo attribuite al Balbi dalla Sopraintendenza :su tale attribuzione il prof. Frusone ha sollevato molti dubbi.

Collegata a Forio vi è anche un’altra sua opera (nota). Sulla porticina della infermeria della Certosa di Trisulti (dove il Balbi lavorò per molto tempo), dipinse ad olio un ragazzo di Forio (quello riportato nella foto accanto), che gli eseguiva piccole faccende domestiche quando lui soggiornava nell’isola d’Ischia. Dovette però essere realizzato successivamente, tratto da uno schizzo a penna coevo, che trovasi in collezione privata a Roma. Un’opera fresca e molto delicata, che ben poco aveva a che vedere con gli evidenti accademisti del soggiorno ischitano. Comunque le opere di Ischia danno solo una pallida idea rispetto alle opere del periodo maturo del Balbi e che sono state esposte nella antica Certosa di Trisulti e nel Palazzo Gottifredo di Alatri. E fra i dipinti migliori si devono annoverare gli affreschi eseguiti nella chiesa della Certosa, alcuni veramente maestosi, soffusi di una luce tra il reale e l’irreale. Invece nel Palazzo della Provincia di Frosinone sono state esposte, in splendide fotografie, quelle opere del pittore non trasportabili. La manifestazione si è conclusa con una tavola rotonda molto incisiva e coinvolgente, durante la quale è stata presentata (e poi offerta gentilmente in dono ai presenti) una magnifica monografia, la prima in senso assoluto, sulle opere del pittore Filippo Balbi, divisa per periodi pittorici (ad eccezione di quello francese), curata magistralmente dal prof. Armando Frusone ed edita dall’Amministrazione Provinciale di Frosinone.

Non si possono concludere queste brevi notizie senza complimentarsi con i promotori e gli esecutori della manifestazione che, fra l’altro, porta alla luce della storia le opere di un pittore (anche se “accademico” e “conservatore”), completamente lasciato nel dimenticatoio, ricordando che il Comitato Scientifico era composto dai professori Armando Frusone, Luigi Fioretta e Fausto Roma. In una prossima occasione riferiremo sulle dotte relazioni alla tavola rotonda, tutte veramente incisive ed eccellenti, ad opera dello stesso prof. Frusone, dal prof. Roberto Maria Siena e dal critico d’arte dr. Vincenzo Perna>>.

(Quotidiano “Il Golfo” del 14.12.1990, pag. 18).

Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Agosto 2013 20:20