Repubblica Napoletana del 1799 Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Centro Ricerche Storiche D'Ambra   
Giovedì 26 Febbraio 2009 18:19

Repubblica Napoletana del 1799

Con l’intervento del giurista, avv. Maurizio de Tilla, presidente della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense (già Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Proc.di Napoli), si è concluso il ciclo di un anno di conferenze e manifestazioni che il Centro di Ricerche Storiche d’Ambra ha dedicato ai Martiri del 1799 ed alla Repubblica Napoletana. L’avv. de Tilla – ascoltato attentamente da un folto uditorio, prevalentemente di avvocati (fra cui, festeggiatissimo, il decano avv. Vincenzo Romolo) – ha parlato con grande passione e competenza del contributo dato dai giuristi che, nel 1799, difesero con la vita i valori di libertà, di democrazia e di uguaglianza, con una grande carica ideale di cui oggi se ne sente la mancanza.

24 avvocati, tre notai, professori universitari di diritto e magistrati, fra i 121 martiri giustiziati dalla feroce, illegittima e disumana reazione borbonica. Prima dell’applaudito oratore, aveva preso la parola l’avv. Nino d’Ambra, presidente del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra, introducendo l’argomento ed accennando al programma culturale del Centro per il prossimo anno incentrato sul
Giubileo Laico 2000. Indi l’avv. Flavio Zanchini ha portato il saluto e l’adesione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e del presidente avv. Francesco Landolfo. Le conclusioni dell’incontro culturale sono state affidate all’avv. Giancarlo di Meglio, presidente dell’Associazione Forense dell’Isola d’Ischia, che con incisiva e suadente oratoria, ha ripreso alcuni argomenti più significativi del tema, sottolineandone il valore umano, culturale e sociale.
La sessione precedente era stata incentrata sulla conferenza del prof. Raffaele
Giglio dell’Università di Napoli sull’affascinante e alto contributo dato da poeti e letterati (forse gli unici che sapevano parlare al Popolo) alla Repubblica Napoletana, come l’avv, Luigi Serio, professore di Poesia e Letteratura Italiana presso l’Università di Napoli, che scelse di morire sulle barricate, presso il ponte della Maddalena a Napoli, il 13 giugno 1799, in difesa dei valori spirituali in cui credeva.
Il prof. Giglio era stato introdotto dalla prof.ssa Angiola Maggi, presidente del Circolo Sadoul.

Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Agosto 2013 20:21