Illumina il tuo risparmio:Scomparse le lampadine a basso consumo Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 28 Novembre 2006 17:41

Illumina il tuo risparmio:Scomparse le lampadine a basso consumo

Meglio di così, nel comune termale si arriva a risparmiare anche sulle consegne.
Provincia, ASUB e la rete di servizi energetici della nota società del settore con sede in Roma lunedì sbarcano ad Ischia per promuovere i nuovi progetti di promozione a sostegno della causa energetico-ambientale portando in dono 4 lampadine CFL per ogni cittadino. Peccato delle quattro a destinazione non ne sia arrivata neppure una.

Ridurre il consumo di energia elettrica permette di avere non solo bollette più leggere, ma soprattutto un ambiente più pulito. Si pone così sempre più attenzione si a livello individuale che collettivo. E come al solito alle nostre latitudini è il senso di collettivo che sfugge.Lo scorso lunedì due addetti della società ACEA sono giunti nel comune di Casamicciola Terme per pubblicizzare l’ultima campagna aziendale in riferimento alle reti ed i servizi energetici. La campagna spinge in favore di un congruo utilizzo della stessa al fine di poter raggiungere un auspicabile quanto necessario risparmio energetico che aiuterebbe ad una più efficace gestione del servizio su tutto il territorio nazionale. I due esponenti della nota compagnia italiana con sede in Roma e fondamentali collaborazioni con l’ASUB (Servizi integrati per l’ambiente e il patrimonio) e la Provincia di Napoli, oltre a prospettare ed illustrare tutte le strategie ed i metodi del progetto hanno consegnato presso la sede comunale di Palazzo Bellavista un numero di lampadine, così dette a risparmio energetico, pari a quattro per ogni cittadino residente. Facendo il conto sui 7639 abitanti censiti sono state consegnate all’incirca 30556, lampadina più lampadina meno. Sistemate così le magiche ampolle dona luce i tecnici o addetti se preferite sono andati via sicuri che le consegne sarebbero state effettuate a breve ed in maniera celere. E, infatti così è stato, la consegna previa firma di un talloncino di consegna si sarebbe dovuta tenere sino alle 12.30 dello stesso giorno mentre talloncino o meno, grazie alle efficaci comunicazioni telefoniche, le lampadine che al negozio si trovano per un valore commerciale non inferiore alle tredici euro cadauna, erano già esaurite un’ora prima della scadenza di consegna. Ora, se permettete, una domanda nasce spontanea: Visto che nessun casamicciolese sembra conoscere l’esistenza di questa famigerata distribuzione, tranne chi è di casa al comune o chi si è trovato al momento dell’arrivo dei rappresentanti dell’ACEA che fine avranno fatto le lampadine? Saranno state impiegate per illuminare il magnifico albero di Natale, le impareggiabili luminarie del corso? Qualcuno dice che sono state devolute in favore di parenti ed amici di chi sapeva il fatto, lasciando fuori gli altri nel nome del principio: “occhio che non vede cuore che non duole!”. Però si poteva almeno riflettere sul fatto che se il risparmio d’energia non avviene in modo diffuso ed uniforme sul tutto il territori i benefici stentano ad arrivare. Stando alle loncandine diffuse il minor consumo energetico porta ad una riduzione del Gas Serra (CO2) immesso in atmosfera e dunque il risparmio in bolletta. Insomma come al solito si è predicato bene e razzolato male pensando esclusivamente al proprio personale tornaconto, visto con le lampadine fluorescenti compatte si può risparmiare fino al 15% sulla bolletta e fino al 70% di energia, pensate a cosa significherebbe ad esempio che l’attivazione della tanto chiacchierata centrale di Lacco Ameno con uno sforzo congiunto di tutte e sei le municipalità isolane sarebbe un di più. Ed ancora quotidianamente sul borsino di spesa familiare una sola di queste lampadine per una durata di 10.000 ore vale da sola sei lampade ad incandescenza, durando da cinque a quindici volte di più… vuoi mettere la differenza di costi! Le quattro lampadine sarebbero state di certo un inizio per i cittadini che stuzzicati dall’omaggio avrebbero potuto fare una prova. Così non è stato l’avidità ha prevalso forse incoraggiata dalle prospettive palesate dai depliants  Acea in cui si ritiene che le lampade a basso consumo costano un po’ di più, ma i costi sono ampiamente ripagati dai ridotti consumi e dalla maggiore durata fin dal primo anno. La convenienza aumenta proporzionalmente rispetto alle ore di utilizzo, quindi si spinge a sostituire subito in casa le lampade che rimangono accese più a lungo ed anche nel palazzo in cui si abita inserendo i dispositivi nelle scale, in cantina, garage, pertanto capirete che quattro lampadine non bastano certo a chi è abituato a non rispettare il turno e i dettami minimi della civiltà ovvero senso dell’altruismo zero, tirchieria e avidità 10 e lode. A proposito spegnete le luci quando non servono, magari avrete uno scrupolo in meno.
IL SIGNIFICATO DELL’UTILIZZO DI LAMPADE A BASSO CONSUMO
L’utilizzo di 2 lampade CFL, al posto di altrettante a incandescenza, in ciascuna casa delle famiglie, significa un risparmio di quasi due miliardi e 90 milioni di chilowattora l’anno, equivalenti a oltre 642 mila tonnellate di petrolio in meno e 770 milioni di mq di gas naturale in meno, nelle centrali termoelettriche. In sintesi una centrale di 450 Megawatt in meno sul territorio nazionale con la riduzione di emissioni di gas serra pari a 1 milione e 500 mila tonnellate l’anno. Trasportando in dati in due città come Roma e Napoli 2 lampade CFL al posto delle classiche sono una centrale da 30 MW in meno ovvero 40mila tonnellate di petrolio ovvero 97 mila tonnellate di CO2. ma questo non è certo il discorso di rispetto dell’ambiente e tutela del nostro futuro che si può venire a fare a soggetti che non disdegnano neppure di arraffare quattro lampadine in più.
LE FINALITA’ DELLA CAMPAGNA
Il 2005 è l’anno di avvio del "Protocollo di Kyoto" che dovrebbe condurre entro il 2012 ad una significativa riduzione delle emissioni globali di gas "serra"nell’atmosfera. In assenza di azioni collettive, il crescente ricorso all’uso di combustibili fossili porterebbe all’aumento della concentrazione di gas clima-alteranti causando imprevedibili cambiamenti climatici. In tale ambito assumono particolare rilevanza le misure per l’incremento di efficienza energetica negli usi finali dell’energia emanate con i DM 20/07/2004, attraverso le quali si possono ottenere i cosiddetti "Certificati Bianchi". Il Gruppo ACEA, per l’esperienza e il know-how acquisiti nel campo della produzione e distribuzione dell’energia elettrica, si pone come soggetto di riferimento per lo studio delle problematiche specifiche e l’elaborazione di progetti, finalizzati al recupero di efficienza energetica nei consumi finali. A tale scopo, è stata costituita la società Acea Reti e Servizi Energetici SpA, che si configura come Energy Service Company (ESCO) del Gruppo ACEA.
Ultimo aggiornamento Domenica 28 Giugno 2009 13:25