MIRACOLO A FORIO D'ISCHIA, FABIO MATTERA POCO PIU' CHE 20ENNE SI LANCIA NEL VUOTO PER 140 METRI A PICCO SUL MARE A BORDO DEL SUO MOTORINO. Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 19 Agosto 2005 18:33

Intervenuto un elicottero dell’esercito da Trapani ed i rocciatori del Saf di Napoli
Impossibile recuperare lo scooter un free di colore Blu. A lanciare l’allarme due turisti di Alessandria a cui il ragazzo aveva chiesto una sigaretta poco prima di lanciarsi.

Ha fatto trascorrere “un brutto quarto d’ora” il giovane fabio mattera di ischia ponte; ma c’è voluto più di 15 minuti, per tirarlo su dal dirupo dove era finito ieri sera intorno alle 19.30, nella zona di punta imperatore; circa otto ore hanno impiegato uomini e mezzi, ma alla fine cel’hanno fatta. Grazie alla caparbietà ed allo spirito di servizio di volontari e di uomini in divisa.
Ma andiamo con ordine:
il ragazzo a bordo del suo motorino free di colore blu si è avvicinato alla zona che da verso il faro di punta imperatore; si è fermato a scambiare quattro parole con una coppia di turisti di alessandria, lei pittrice che ritrae le bellezze della natura locale: “Ha chiesto una sigaretta, ci sembrava un po’ strano”, hanno poi dichiarato i due.
Poi, da lontano il tonfo ed un polverone che si è alzato da terra.
Subito è stato allertato il 113, intanto sopraggiungevano gli abitanti della zona, tra i quali gennaro coppa, volontario della croce rossa ed alcuni familiari ed amici.
I carabinieri sul posto hanno trovato il casco del ragazzo, adagiato su un palo
E’ stato necessario l’intervento del 118, e sul posto è giunta anche l’ambulanza piccola di Rosa Iacono, l’unica capace di arrivare fin lassù.
Anche la guardia costiera è intervenuta con le sue motovedette, per presidiare la zona sottostante, dal mare.
Ispezionata la zona, ci si è resi conto subito che sarebbe stata un’impresa ardua per tirare su il ragazzo, finito ad almeno 140 metri giù per il dirupo, reso invisibile dall’alto per la presenza di un masso che gli faceva da ombrello.
A questo punto Gennaro C oppa si è calato ed è arrivato ad una trentina di metri dal punto di caduta del ragazzo, dall’alto coadiuvato da Emanuele e Paolo Coppa; Il caposquadra dei vigili del fuoco Mirabella ed i suoi uomini hanno lanciato cime già legate per consentire al ragazzo di imbracarsi.
Ma il terreno friabile, a rischio frane, senza ulteriori punti d’appoggio per i soccorritori, ha reso impossibile il soccorso, anche perché il giovane è abbastanza robusto.
Di qui, la necessità di chiamare il nucleo rocciatori di Napoli.
Intanto sul posto intervenivano anche i vigili urbani di forio per tenere lontano i curiosi con il vice sindaco Antonio Spataro.
Alcuni cacciatori che conoscono la zona hanno tentato di raggiungere il ragazzo per altre strade, ma arrivavano a 100 metri sotto la zona.
Ormai si era fatta notte inoltrata;
da Napoli è arrivata la motobarca per illuminare meglio la parte di costa.
Intorno alla mezzanotte e mezza è arrivato un elicottero dell’esercito da trapani; ma non è potuto intervenire, alzava troppa polvere.
Finalmente i rocciatori alle 2.20 si sono calati giù: hanno così raggiunto il ragazzo e constatato lo stato di salute. Lamentava vari dolori e aveva freddo, respirando a fatica. Dopo il primo rocciatore, sono scesi gli altri 2 muniti di apposita barella; intanto dalla parte superiore i volontari sostenevano le corde per il recupero, molto difficoltoso, iniziato alle 2.50. Solo alle 4 il ragazzo è arrivato su.
Il medico del 118 lo ha visitato e con ossigeno e flebo è stato trasportato all’ospedale Rizzoli, dove resta in osservazione.
Se l’è cavata solo con un dolore alla gamba e ampie escoriazioni nella parte anteriore.
IL maresciallo Sergio de luca, comandante della locale stazione dei carabinieri (che ha coordinato l’intera operazione con l’appuntato Antonio D’ambrosio e carabiniere Andrea Cecere) ha ribadito la necessità di “METTERE IN SICUREZZA LA ZONA PERCHE’ META DI APPASSIONATI E TURISTI”. Saranno ascoltati i turisti testimoni e lo stesso ragazzo per conoscere la dinamica dell’acaduto, che sembra abbastanza chiara.
Resta solo da fare un elogio generale per tutti i soccorritori che si sono dati da fare per lunghe ed estenuanti ore, perché la vicenda avesse un epilogo felice.