Un cuore grande che non smetterà mai di battere in chi l’ha amata Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 13 Novembre 2009 10:47

Un cuore grande che non smetterà mai di battere in chi l’ha amata

Ieri al Camposanto di Casamicciola i funerali di Anna De Felice inghiottita dal fango.
Parenti ed amici tutti stretti intorno al feretro della piccola adagiato sulla nuda terra. Un cimitero stracolmo di gente, una moltitudine sentitamente commossa e un cielo triste che piange raggi di gelida luce nel giorno dell'ultimo saluto al 14 enne il cui incomprensibile destino segna in maniera indelebile l'animo di quanti hanno partecipato alla sua disgrazia e al dolore della sua famiglia.

Anche il frastuono dei soccorsi lo stridore della calamità cede il passo, una lenta e rispettosa processione va su e giù verso l’ospedale, persino le auto in strada, i mezzi di soccorso sembrano passare evitando l'inopportuno rombare dei motori. Maledetto quel martedì 10 novembre, quando la terra ha deciso di far la sua strada, quella strada che invece credevamo nostra. Quella strada che stava portando Anna verso scuola è che poi l’ha trascinata con impeto e senza scampo verso la morte. Piccola ed indifesa, ignara di tutto, ignara di quanto ti è costato così tanto, troppo! Il cielo, la serenità di una famiglia s'è oscurato e la sua oscurità non lascia trapelare neppure un solo lieve raggio di speranza. Quella speranza aveva un solo unico nome, Anna. Occhi grandi, grande cuore, innamorata della vita e bella, splendida oltremodo con una serenità che parea scolpita in volto. Quell'espressione angelica di giovane che all'improvviso è stata sfigurata, trasformandosi in un volto dipinto di un terrore che l'ha stravolto, ci ha uccisi facendo perdere ogni speranza. E quel senso forte di sconfitta, di sopraffazione per un qual cosa che non ha rimedio sembrava poter avere il sopravvento ieri nel giorno dei funerali della 14 enne di Piazza Maio inghiottita dal fango. Disperazione, tanta disperazione e rabbia per una morte inaccettabile. Certo le recriminazioni sono davvero tante e il cuore, addolorato, non fa che acuirne il senso. Eppure nonostante tutto Papà Claudio e mamma Aurora han deciso di tenere aperto il feretro nella camera mortuaria del Rizzoli in attesa del rito funebre, un ultimo abbraccio, l’ultimo anelito. Anche li, Anna, in quel giaciglio candido hai lasciato la sua essenza di fanciulla. Così giovane, così piena di speranze. Sì, è così che deve essere ricordata, dimenticando il suo viso stravolto. Resterà allora il suo largo sorriso, i pochi momenti che il Signore gli ha concesso, ma tanto intensi che sarà impossibile dimenticare. Ora non importa cosa sia successo a questo punto tutto si è compiuto è stata una tragedia. Non serve soffermarsi nell'ovvia superficialità dei particolari, come quelli che spesso, stupidamente, animano i funerali, anche i più sentiti. Anna è qui oltre la morte, lei ha donato ciò che di più grande aveva: il suo cuore che si son divisi, in parti ugualmente intense, tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e volergli bene.

L'ultimo saluto

La strada, il cimitero di Casamicciola dietro il feretro di Anna,  erano stracolmi di gente, proveniente da diverse parti dell'isola, ma unita dall'affetto e dalla commozione che ha fatto seguito alla prematura e disgraziata dipartita di Anna De Felice, 14 anni. C'erano i familiari ed i parenti e, dietro ancora, centinaia e centinai di giovani. Sì, gli amici che, dopo averla seguito in vita, nelle serate "folli" e nelle giornate uggiose, ora lo accompagnano in corteo. Non l’hanno mai lasciata un attimo persino in ospedale, nella notte dell'incredibile scomparsa ed ancora di più non l’hanno fatto nel dì dell’inaccettabile sepoltura. Un rito funebre, scarno essenziale, nel rispetto della tradizione della chiesa Riformata Valdese. Un rito sintetizzatosi in sepoltura sentita e seguita da una moltitudine di persone che ha voluto partecipare il suo dolore. L’immenso dolore per questa terribile disgrazia che, dobbiamo ammetterlo, ha segnato il cuore di tantissimi isolani. Inconsolabili i familiari con lo sguardo perso verso il bianco feretro lasciavano trapelare l’enorme peso, di un corpo, delle sue braccia ora vuote che non stringeranno più il corpo di quella figlia straziata da un terribile destino. Sono stati pochi minuti, meno di un ora, e il corpo di Anna è stato per sempre affidato alla terra, quella stessa terra che mischiata alla pioggia alle lacrime l’ha uccisa. Solo le parole del Nuovo Testamento, il Vangelo di Giovani che il Pastore Macrì ha voluto leggere, hanno accompagnato la cerimonia. Una cerimonia non di addio, poiché sappiamo troppo forte è stato il legame di questa piccola ragazza che si affacciava ala vita con i suoi cari e di certo ora lei sarà lì, accanto ad ognuno di loro, facendo sentire costantemente la sua presenza allorquando lo sconforto prenderà il sopravvento nel cuore di chi tanto ha e l’hanno amato. D’ora innanzi il saperti vicino diventerà una necessità. Ora è scomparso il viso stravolto di martedì e, al suo posto, torna la tua espressione furba e beata con cui hai accarezzato i giorni di chi non ti dimenticherà mai e per cui il tuo ricordo e la tua presenza resterà indelebile. A presto, Anna!.
Sembra voler confessare il rispettoso silenzio che si alimenta nei cuori di chi spera e cerca di dare un senso al suo divenire dopo questa tragedia. Dopo la sepoltura al cimitero sono andati via tutti i grandi di casa De Felice, resta solo Simone accanto alla croce, saluta tutti, porge la guancia e stringe le mani, accoglie al suo dramma le centinaia di persone che vogliono trasmettergli cordoglio.
« La morte non può essere giustificata», ha detto il pastore Macri, « le parole non possono lenire il dolore, ma esprimere la nostra solidarietà. Bisogna andare oltre e poter guardare al di la di questa vita che non ha senso, perché il signore traccia la via che c’è oltre la morte. La morte che mette in luce i nostri limiti».

Ultimo aggiornamento Sabato 14 Novembre 2009 20:55